CASTIGNANO – Questa guerra sanguinosa e ingiustificabile fa danni nei cuori e nelle menti, oltre che, purtroppo, sul campo di battaglia. Una mattina al bar del paese gli animi erano accesi, perché si stava parlando dell’Ucraina: tutti erano dispiaciuti per i morti e le città distrutte ma ognuno parlava con le idee e le parole della propaganda dell’una o dell’altra parte in conflitto. E questo era già motivo di divisione.
Sono poi volate nel discorso parole che rasentavano l’insulto, come “tu sei un pacifista sognatore e inconcludente” da una parte e “tu sei un guerrafondaio e venditore di morte” dall’altra. E anche questo era motivo di divisione.
Per non parlare poi di chi ad un certo punto ha detto: “Questa guerra è come il covid: tutto è stato programmato e voluto perché siamo troppi sulla terra e bisogna uccidere più persone possibili”. L’ho guardato in faccia ed era stranamente sereno, forse perché a morire erano altri e non lui.
In cinque minuti sono stati evocati i luoghi più comuni, per non dire che diversi si sono autodiplomati esperti in strategia militare, altri in politica mondiale, altri in profeti di sventura e altri ancora in complottologia.
Quello che mi parve sconsolante era vedere come anche questa guerra diventa un’occasione di attrito e di divisione e come inasprisce tutti i possibili e opposti fondamentalismi e ho pensato che in fondo la guerra abita già dentro di noi, è insita nel dna dell’uomo comune, staziona irriducibilmente dentro i bar e nelle stanze di casa nostra.
In tutto quel bailamme di voci per nulla calme, una sola si è alzata a dire: “Papa Francesco è l’unico che vuole veramente la pace”. Non so se l’ha detto perché c’ero io, che nel frattempo ero rimasto in silenzio, anche se qualcuno si aspettava che intervenissi. Quando poi ho sentito uno che ribatteva: “Il papa fa il suo mestiere ed è ingenuo, perché la vita è altra cosa. Ma tanto nessuno lo ascolta”, a questo punto ho abbozzato un amaro sorriso, ho salutato gli “esperti” da bar lanciando nell’aria un “Dio vi benedica” e sono uscito a respirare aria più fresca.