La speranza è che “la pace in Europa e nel mondo diventi meno fragile e l’uso delle armi meno frequente!”. È quanto auspica il card. Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) in un messaggio diffuso da Bruxelles in occasione della Giornata dell’Europa che ogni anno si celebra in ricordo della Dichiarazione Schuman, che “ha aperto la strada a una riconciliazione duratura tra Francia e Germania e le porte al processo di unificazione europea”. Cuore del messaggio, quest’anno, è ovviamente la guerra in Ucraina. “Il 9 maggio 2022 – scrive infatti il cardinale presidente dei vescovi Ue – è un anniversario speciale anche perché in Europa è di nuovo in corso la guerra. Ha già causato troppe vittime e distruzione”. “Dall’inizio dell’aggressione dell’Ucraina da parte delle forze russe il 24 febbraio abbiamo pregato e sperato per la pace. L’Ue e i suoi Stati membri hanno offerto sostegno umanitario, finanziario e militare all’Ucraina”, osserva Hollerich che aggiunge: “Come forse mai dalla firma del Trattato che istituisce la comunità europea della difesa, settant’anni fa, la leadership politica sta pensando e discutendo una cooperazione significativamente più stretta in materia di difesa e sicurezza. Rileviamo che questa è già da molto tempo una priorità per una forte maggioranza di cittadini e speriamo sinceramente che la pace in Europa e nel mondo diventi meno fragile e l’uso delle armi meno frequente attraverso queste discussioni ei successivi accordi”. Il presidente dei vescovi Ue rilancia nel messaggio la richiesta di alcuni Paesi dell’Est europeo e della regione dei Balcani ad entrare nell’Unione europea: “Il 28 febbraio – ricorda il cardinale – il governo ucraino ha presentato domanda di adesione all’Ue. Questa richiesta merita una risposta positiva e realistica. L’Ucraina, ma anche la Moldova, la Georgia e tutti gli altri paesi europei, in particolare nella regione dei Balcani occidentali, che hanno avanzato la stessa richiesta in passato e hanno intrapreso importanti riforme, necessitano di una prospettiva di adesione credibile”. Nel messaggio, il card. Hollerich nota che “il processo di unificazione europea potrebbe non essere mai completato a causa delle dinamiche in continua evoluzione della società umana”. E ribadisce: “Preservare la pace e la sicurezza, raggiungere la crescita sostenibile e la prosperità esercitando insieme parti della sovranità nazionale: questa è stata l’ispirazione di Robert Schuman e altri quando hanno avviato il processo e lo hanno fatto sulla base di valori condivisi come la libertà e il rispetto della dignità di ogni persona e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, la solidarietà e la sussidiarietà. Oggi possiamo vivere in un mondo in cui fedeltà a questa ispirazione e a questi valori significa ancora una volta prevedere un cambiamento per l’Unione europea”. Il presidente della Comece ricorda, a questo proposito, che il 9 maggio 2022 è un anniversario speciale perché è anche l’occasione per una cerimonia eccezionale a Strasburgo, in cui le proposte della Conferenza sul futuro dell’Europa saranno trasmesse ai presidenti delle istituzioni europee. Quarantanove proposte, ciascuna concretizzata in una serie di idee e suggerimenti specifici, sono state adottate per consenso il 30 aprile dalla Plenaria della Conferenza sul futuro dell’Europa. “È il risultato di un audace esperimento di partecipazione dei cittadini al di là dei confini culturali, linguistici e politici e speriamo che l’esperimento continui”, scrive l’arcivescovo. “Come Chiesa siamo pronti a svolgere un ruolo ancora più attivo in essa”.
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