DIOCESI – La preghiera di adorazione di giovedì 12 maggio, nella parrocchia della Sacra Famiglia di Ragnola segna il primo appuntamento di una intensa visita pastorale di tre giorni del Vescovo Carlo Bresciani.
Il benvenuto nelle parole di don Francesco. “Non è la prima volta che viene qui, ma oggi è diverso. La visita pastorale è un momento diverso da tutti gli altri e noi sentiamo la differenza. Non viene per fare qualche cosa o presiedere qualche iniziativa, ma per stare con noi e questo suo desiderio si incrocia con il nostro. Anche noi desideriamo stare con lei, vivere la comune fratellanza come una vera famiglia.
Il desiderio è quello di una comunità che si è preparata da settimane a questo momento. Siamo pronti a camminare con Lei certi che ci offrirà ascolto, consolazione e indicherà la strada da percorrere insieme. La comunità qui rappresentata è solo una parte e voglio ricordare vari gruppi presenti nella parrocchia: l’Azione Cattolica, il Rinnovamento nello Spirito, il gruppo Padre Pio, l’Unitalsi, i Confratelli di San Giuseppe, gli Amici della Ragnoliade, i gruppi di servizio (il Gruppo Liturgico, il Gruppo Caritas, i catechisti, il coro).”
La visita pastorale inizia con l’invocazione allo spirito Santo. Continua don Francesco: “ La preghiera di adorazione va a Colui che è il nostro buon pastore perchè sappiamo di essere suoi. E’ lui che ci ha chiamati ad essere un popolo santo, guidati dal vescovo diocesano. Ad immagine del buon pastore siamo pronti a vivere in modo eccezionale la sua prima visita pastorale.”
Prendendo punto dalla parabola del buon pastore e da S. Paolo, il Vescovo afferma che “insieme siamo Chiesa, la Famiglia di Dio. È questo è il cammino del cristiano: un solo gregge, un unico buon pastore, una sola Chiesa, nella diversità di ciascuno. Siamo chiamati a prenderci cura gli uni degli altri, imparando da Lui, non solo della salute fisica, ma soprattutto dello Spirito che dà animo alla vita e alimenta il cammino. Nelle relazioni possiamo essere Pastori degli altri: come un padre è pastore della propria famiglia, dobbiamo curarci anche della nostra Chiesa, ciascuno con il proprio ruolo e responsabilità.”