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VIDEO Radio Notting Hill, intervista a Matteo Mozzoni, Giovanni Pellei, Giulia e Pier Giorgio Sermarini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da ben due anni a San Benedetto del Tronto circa settanta giovani tra i 16 ed i 25 anni si è fatta spazio nel mondo delle radio digitali, per creare un angolo personale, dare voce ai propri ideali e diffonderli a quante più persone possibili. Stiamo parlando di “Radio Notting Hill” che, dalla iniziale esclusiva realizzazione di podcast con tematiche inerenti le realtà locali, si è evoluta nel corso del tempo, aggiungendo la realizzazione di video e l’apertura di un canale YouTube dedicato. In questi due anni, dunque, dall’essere un piacevole passatempo, “Radio Notting Hill” è divenuta un vero e proprio impegno per questi giovani, che hanno riconosciuto in questa avventura lo strumento per contribuire alla costruzione di un mondo buono. Il progetto della Radio, infatti, è anche utilizzato come pretesto per incontrare nuove persone, stringere rapporti e far nascere saldi legami di amicizia.

Per saperne di più abbiamo intervistato quattro di questi giovani studenti universitari che hanno avviato il progetto e continuano con soddisfazione ed entusiasmo a portarlo avanti, facendo sempre più proseliti e suscitando l’interesse di un numero sempre maggiore di ascoltatori: Matteo Mozzoni, Giovanni Pellei, Giulia Sermarini, Pier Giorgio Sermarini.

A Pier Giorgio Sermarini, vicepresidente dell’Associazione San Giovanni Paolo II, che ha avviato il progetto nel 2020, in piena pandemia, abbiamo chiesto cosa sia e come sia nata Radio Notting Hill.
“Radio Notting Hill è un progetto di una quindicina di giovani sambenedettesi universitari che, appena usciti dalla prima ondata di pandemia, si è riunita perché aveva qualcosa da dire sulla realtà che stava vivendo. Così è nata questa opportunità di parlare di questioni che ci riguardano o ci interessano, dando la possibilità, a coloro che sono interessati, di ascoltare e conoscere il nostro punto di vista. È un ‘opportunità aperta a tutti i giovani, anche coloro che frequentano le scuole superiori.”

A Matteo Mozzoni, che ha 23 anni ed è il responsabile della comunicazione, abbiamo chiesto di spiegarci perché abbiano scelto questo nome per la radio. Si tratta di un riferimento ardito!
“Noi abbiamo scelto il nome della nostra radio ispirandoci ad un romanzo dello scrittore inglese Chesterton, “Il Napoleone di Notting Hill”. Chi lo ha letto sa che da questo testo emerge l’idea delle piccole patrie, che sono, secondo lo scrittore, qualsiasi cosa per cui valga la pena combattere. Può trattarsi di qualsiasi cosa che fa parte della vita dell’uomo: luoghi, momenti, … Anche noi, come Radio Notting Hill, cerchiamo nel nostro piccolo di difendere le piccole patrie che ci circondano. Durante la pandemia, infatti, ci siamo accorti che tante piccole realtà stavano scomparendo e allora noi abbiamo voluto parlarne soprattutto perché pensiamo che abbiano molto da insegnare a noi giovani.”

A Giulia Sermarini, che ha 22 anni ed è una delle giovani autrici della Radio, abbiamo chiesto quanti siano i giovani coinvolti in questo progetto e come si dividano il lavoro.
“Tutto il gruppo è costituito da una settantina di giovani, però quelli che collaborano in maniera più attiva sono circa venti. Siamo divisi per aree di interesse: attualità, storia, vita dei santi, piccole realtà del territorio, …. Di ogni gruppo fanno parte quattro o cinque ragazzi che quasi ogni settimana si vedono e buttano giù un copione di quello che vogliono raccontare. Per ciascuna area di interesse si fanno degli approfondimenti, in modo tale che, quando ci si rivede, due o tre giorni dopo il primo incontro, abbiamo un canovaccio ben prestabilito e siamo pronti per la registrazione.”

A Giovanni Pellei, che ha 20 anni ed è membro del CDA della Radio, abbiamo chiesto quali progetti siano in cantiere per i prossimi mesi.
“Intanto ciascun gruppo di lavoro sta lavorando su alcuni podcast. I ragazzi che si occupano dei santi, ad esempio, stanno creando il podcast che racconterà la storia di Santa Caterina da Siena. Il gruppo che si occupa di attualità, invece, sta preparando un altro podcast che riguarda l’eutanasia, un argomento di grande attualità di cui si parla molto. Un altro progetto in cantiere riguarda le storie di don Camillo e Peppone. La famiglia Guareschi ci ha dato l’opportunità di raccontare queste storie e noi lo stiamo facendo con la nostra radio. In futuro ci piacerebbe costruire una sala di registrazione, in modo tale da avere una sede tutta nostra e un luogo in cui poter registrare. Il prossimo step che riguarderà “Radio Notting Hill” sarà la creazione di una web radio con una nostra frequenza radio, un requisito in più che darà modo di allargare ancora di più il raggio degli ascoltatori.”

Infine a Pier Giorgio Sermarini, che, oltre all’incarico che ricopre, con i suoi 25 anni è anche il più anziano del gruppo, abbiamo chiesto di azzardare un’analisi sociologica un po’ più approfondita. In un momento così difficile per la nostra società, tra la pandemia che ha lasciato vuoti difficili da colmare e una guerra in corso alle porte di casa, cosa rappresenta questa radio per i ragazzi coinvolti?
“È chiaro che il tempo che stiamo vivendo è un tempo duro, potremmo dire anche oscuro. Però, con la riscoperta della nostra tradizione, che è uno degli obiettivi della nostra radio, siamo sicuri di poter regalare qualche parola di speranza a tutti quelli che ci ascoltano. La speranza è una cosa che ci appartiene, perché la mission della radio è far vedere tutto quello che del mondo si può raccontare e che è anche bello, quindi non solo fatti di cronaca nera, non solo pandemia, non solo guerre, bensì tutte le realtà che ci circondano, tutte le piccole bellezze che il mondo ci offre e che Cristo ci ha regalato con la sua vita, morte e Resurrezione.”

Insomma un obiettivo ambizioso quello di questi giovani sambenedettesi. Un obiettivo che in parte si è già realizzato. Infatti, in un’epoca in cui tra giornalismo e social network trapelano le notizie nelle modalità più svariate, “Radio Notting Hill” è già un punto di vista diverso e contraddistinto dal pensiero dominante che, oltre a rappresentare uno strumento di divulgazione, è anche un ottimo strumento di aggregazione.

Per chi volesse sostenere e seguire “Radio Notting Hill” sui social, ecco tutti i riferimenti:
Instagram: @radionottinghill
Facebook: Radio Notting Hill
Spotify e YouTube: Radio Notting Hill

Carletta Di Blasio: