DIOCESI – “Il Cammino sinodale continua nell’ascolto: quando qualcuno ascolta si fa ferire da quello che vive, fa sua quella sofferenza. Ciò che viviamo ci aiuta a capire le tante domande, le tante sofferenze, e quindi anche come incontrare i diversi compagni di strada”. Le parole del Cardinale Matteo Maria Zuppi nella dichiarazione, rilasciata dopo la nomina a presidente della Cei, sottolinea il senso profondo di una comunicazione nasce dall’ascolto e si nutre di questa dimensione umana e spirituale. Ascoltare qualcuno significa lasciarsi ferire dalle sue parole. Un ascolto vero diventa generativo, apre alla comprensione di sé e degli altri, disegna percorsi inimmaginabili. Alla vigilia della Giornata mondiale per le comunicazioni sociali, non c’è miglior augurio che “ascoltare con l’orecchio del cuore”!
Queste sono le parole che Vincenzo Corrado Direttore nazionale dell’Ufficio delle Comunicazioni Sociali della CEI utilizza per presentare la Giornata delle Comunicazioni Sociali che si celebra domenica prossima 29 maggio riprendendo il Messaggio del Santo Padre Francesco per la 56^ Giornata mondiale delle comunicazioni sociali dal titolo “Ascoltare con l’orecchio del cuore”. E’ un tema quanto mai attuale in questo periodo così difficile per l’umanità intera, provata prima dalla pandemia ed adesso da una guerra assurda provocata dall’invasione dell’Ucraina da parte di Putin e dalle tante guerre che ancora ci sono in varie parti del mondo.
Dice papa Francesco nel suo messaggio “Anche nella Chiesa c’è tanto bisogno di ascoltare e di ascoltarci. E’ il dono più prezioso e generativo che possiamo offrire gli uni agli altri. Noi cristiani dimentichiamo che il servizio dell’ascolto ci è stato affidato da Colui che è l’uditore per eccellenza, alla cui opera siamo chiamati a partecipare.”Noi dobbiamo ascoltare attraverso l’orecchio di Dio, se vogliamo poter parlare attraverso la sua Parola”. Così il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer ci ricorda che il primo servizio che si deve agli altri nella comunione consiste nel prestare loro ascolto. Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non sarà più capace di ascoltare nemmeno Dio.”
La giornata mondiale quest’anno precede di qualche giorno il decimo anniversario del nostro quotidiano on line (31 maggio 2022). Ritornando indietro e rivivendo la storia della nostra diocesi prima con il cartaceo e poi con la versione on line dell’Ancora mi viene in mente il cammino sinodale che stiamo vivendo. Esso deve diventare veramente una grande occasione di ascolto reciproco nella nostra Diocesi e nella Chiesa tutta. La comunione infatti nasce e si edifica nell’ascolto reciproco tra fratelli e sorelle. L’unità ci ricorda papa Francesco “non richiede l’uniformità, la monotonia, ma la pluralità e varietà delle voci, la polifonia”. Solo così conclude il Papa possiamo e dobbiamo “riscoprire una Chiesa sinfonica, nella quale ognuno è in grado di cantare con la propria voce, accogliendo come un dono quelle degli altri, per manifestare l’armonia dell’insieme che lo Spirito Santo compone”. E’ un cammino lungo, tortuoso ed a volte anche molto difficile perché il noi deve prevalere sull’io e sulle nostre presunte certezze ma è un passaggio inevitabile se come Chiesa vogliamo essere luce in una società che vive un periodo molto difficile della propria storia.
Ed anche il nostro quotidiano on line in questa sinodalità, in questa comunione di intenti deve crescere con l’aiuto di tutti, a partire dalla redazione e dalla “Fondazione Mons. Chiaretti”, passando attraverso i parroci, i gruppi parrocchiali e diocesani che dovrebbero sentire questo strumento sempre più proprio e di tutta la Diocesi per arricchirlo con riflessioni, idee, proposte, suggerimenti, approfondimenti che possano stimolare una vera crescita umana e spirituale in tutti i lettori.
Un quotidiano che, riprendendo gli stimoli che Papa Francesco ha proposto per i 50 anni della Caritas Italiana, sappia seguire la via degli ultimi (la storia non si guarda dalla prospettiva dei vincenti, che la fanno apparire bella e perfetta, ma dalla prospettiva dei poveri), la via del Vangelo (indica anche lo stile dell’amore umile, concreto ma non appariscente, che si propone ma non si impone. È lo stile dell’amore gratuito, che non cerca ricompense), e quella della creatività (per coltivare segni di fraternità ed essere segni di speranza).
Papa Francesco nel messaggio ricorda che “l’ascoltare è il primo indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione. Non si comunica se non si è prima ascoltato e non si fa buon giornalismo senza la capacità di ascoltare”. Come responsabili della comunicazione dobbiamo raccogliere questo invito sapendo che è proprio dall’ascolto dell’altro che si apre lo spazio della tolleranza, dell’accoglienza e del dialogo.
Prof. Fernando Palestini, Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi