“Sono milioni le donne, i bambini, gli anziani costretti a sfidare il pericolo delle bombe pur di mettersi in salvo cercando rifugio come profughi nei Paesi confinanti”.
Lo scrive il Papa, nel Messaggio per la Giornata mondiale dei poveri, che si celebra il 13 novembre sul tema “Gesù Cristo si è fatto povero per voi”. “Quanti poveri genera l’insensatezza della guerra!”, scrive il Papa: “Dovunque si volga lo sguardo, si constata come la violenza colpisca le persone indifese e più deboli. Deportazione di migliaia di persone, soprattutto bambini e bambine, per sradicarle e imporre loro un’altra identità”. “Quanti poi rimangono nelle zone di conflitto, ogni giorno convivono con la paura e la mancanza di cibo, acqua, cure mediche e soprattutto degli affetti”, si legge nel testo: “In questi frangenti la ragione si oscura e chi ne subisce le conseguenze sono tante persone comuni, che vengono ad aggiungersi al già elevato numero di indigenti”. “Come dare una risposta adeguata che porti sollievo e pace a tanta gente, lasciata in balia dell’incertezza e della precarietà?”, la domanda di Francesco, che cita la colletta a favore dei poveri organizzata da Paolo per Gerusalemme, “in gravi difficoltà per la carestia che aveva colpito il Paese”. “Come se il tempo non fosse mai trascorso da quel momento, anche noi ogni domenica, durante la celebrazione della santa Eucaristia, compiamo il medesimo gesto, mettendo in comune le nostre offerte perché la comunità possa provvedere alle esigenze dei più poveri”, ricorda il Papa: “È un segno che i cristiani hanno sempre compiuto con gioia e senso di responsabilità, perché nessun fratello e sorella debba mancare del necessario”.
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