Una mattinata dedicata al festival itinerante nato per scoprire luoghi, la loro originalità, prodotti tipici, miti e leggende millenari dei borghi marchigiani, anima ed elemento caratterizzante delle Marche. Un evento protagonista dell’azione di rilancio del turismo e dalle ricadute positive su tutto il sistema, perché si riparte dalla rete dei borghi “dal coinvolgimento dei Comuni, che sono il cuore della regione, per promuovere le Marche, partendo dalle tradizioni, dalle peculiarità dei territori, dalla riscoperta della nostra identità. I Comuni annunciati oggi sono i primi per ordine di graduatoria rientrati nel finanziamento a disposizione, ma con l’assestamento di bilancio del mese di luglio saranno finanziati tutti i Comuni che hanno partecipato al bando” ha annunciato il Presidente Acquaroli.
A delineare i tratti salienti del festival ad una platea ampia di rappresentanti istituzionali, associazioni e tanti sindaci, il testimonial e direttore artistico Pino Insegno, Paolo Notari, direttore artistico, Ivan Antognozzi, Direttore Fondazione Marche Cultura, il direttore Amat Gilberto Santini, in collegamento video l’ideatore del format Alberto Toso Fei, moderati da Alvin Crescini.
Questa seconda edizione ha visto l’adesione al bando in forma singola o in una strategica alleanza in rete di circa cento Comuni per 82 progetti di cui 42 i progetti finanziati a cui si aggiungeranno gli altri con le risorse stanziate con l’assestamento.
I primi dieci, annunciati dall’assessore Latini che ha consegnato loro la ‘guluppa’ il pacco con prodotti enogastronomici, sono: Montecosaro (Visso Fiastra), Ascoli Piceno, Matelica, Macerata, Fermo, Force (Venarotta Palmiano), Cartoceto, Montefiore dell’Aso, Roccafluvione (Acquasanta Terme, Arquata del Tronto), Sirolo. Potranno beneficiare di una maggiore visibilità attraverso una strategia di comunicazione integrata del progetto presentato e del territorio comunale, attraverso ulteriori azioni mirate di promozione a livello nazionale previste nell’ambito dell’iniziativa MArCHESTORIE.
“Si è creata una rete virtuosa espressa con grande passione e impegno per mettere in risalto il territorio e promuovere le Marche attraverso azioni culturali strategiche” ha sottolineato l’assessore che, concorde con il presidente, ha annunciato la volontà di ampliare le risorse per finanziare tutti i progetti e dare risposte all’adesione straordinaria dei Comuni.
“Come regione cerchiamo di dare visibilità a questi luoghi attraverso la cultura, attraverso spettacoli dal vivo che raccontano leggende, tradizioni e miti dei borghi. E’ ovvio quindi che ci saranno ricadute economiche e turistiche e valorizzazione dell’artigianato locale e dell’enogastronomia. Attraverso la cultura riusciamo a rilanciare questi territori che hanno aderito a gran voce”.
La manifestazione di interesse indetta dalla Regione a partecipare al Festival ha dettato le linee guida del progetto: fil rouge deve essere la forte appartenenza al luogo della storia raccontata o rappresentata, rispecchiandone la tradizione immateriale e la specificità del borgo e del Comune. Il momento clou sarà lo spettacolo in cui il racconto potrà essere documentato attraverso materiali storici o raccolto dalla tradizione orale, oppure elaborato artisticamente con la variazione dei testi, rispettandone la struttura e appartenere al borgo o ai suoi dintorni.
MArCHESTORIE si svolgerà nei piccoli centri, quelli del cratere, della dorsale appenninica e della costa, in un susseguirsi di eventi dal venerdì alla domenica, con una offerta continua tra le 18 e le 24, con almeno una rappresentazione al giorno per un totale di 3 rappresentazioni, a cui si affiancherà l’apertura di chiese e palazzi, negozi e ristoranti, teatri, musei, biblioteche e collezioni. Il festival della prossima edizione vede coinvolte anche le scuole con i giovani chiamati ad approfondire la conoscenza e lo studio delle proprie radici per poi sfidarsi in un gioco a quiz tra i vincitori di ogni borgo.
Nei giorni di festa si susseguiranno spettacoli e forme di intrattenimento parallelamente a visite guidate, mostre, esposizioni, rievocazioni in costume, degustazioni di prodotti tipici, enogastronomia, artigianato. Assieme all’insostituibile tradizione immateriale del racconto, vero cuore della manifestazione. Vicende, luoghi e personaggi del passato lontano o della storia recente, non tutti noti. Cosi da accompagnare le persone verso una maggiore conoscenza del territorio attraverso la grande eredità della tradizione, non ultima quella della tradizione orale, parte del patrimonio culturale regionale da riscoprire e tramandare alle nuove generazioni. “E’ l’emozione di una regione che si racconta” secondo lo spot di Pino Insegno per il quale le Marche nella loro pluralità esprimono una moltitudine di luoghi meravigliosi.