L’Organizzazione di unità indigena del popolo Awá (Unipa) ha denunciato nelle ultime ore l’omicidio del vice governatore della riserva Awá Inda Sabalet, Juan Orlando Moreano, accaduta domenica a Sabaleta, nel comune di Tumaco (dipartimento di Nariño), nel sudovest della Colombia, al confine con l’Ecuador. Contemporaneamente, la comunità ha denunciato l’omicidio di altre due persone da parte di gruppi armati illegali operanti nella zona.
Sul grave fatto, è intervenuto ieri, a margine dell’assemblea dell’episcopato colombiano, il vescovo di Tumaco, mons. Orlando Olave, attraverso una dichiarazione pervenuta al Sir: “Esprimiamo la nostra tristezza e il nostro dolore per la morte dei nostri fratelli indigeni Awá, che sono stati vilmente assassinati da parte di attori armati del territorio. Rivolgiamo in primo luogo un appello alla comunità Awá, perché continui a costruire la pace e la speranza, a partire dalla propria esperienza della vita, e non si faccia sopraffare dal dolore, dalla tristezza, dal desiderio di vendetta. Piuttosto, al contrario, continuiamo a costruire spazi di vita, pace e misericordia”.
Il vescovo, dopo aver manifestato il proprio cordoglio ai familiari delle vittime, si rivolge agli attori armati, “perché guardino all’interno del loro cuore” e sostituiscano, all’odio e alla guerra, la vita e la speranza. Infine, mons. Olave si rivolge a tutta la comunità di Tumaco, “perché siamo tutti missionari della misericordia e della pace”, e alle autorità, perché “prontamente chiariscano i fatti e proteggano la vita di ogni persona che abita nel territorio”. E conclude: “Tutti insieme continuiamo a essere costruttori di speranza, per costruire un territorio migliore e in pace”.
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