Nella regione siriana nord-orientale di Jazira si moltiplicano i casi di confische e di espropri illegali subiti da proprietari cristiani, denunciati soprattutto dai cittadini spinti a lasciare le proprie abitazioni e ad emigrare durante gli anni del recente conflitto che ha dilaniato la Siria. Lo riferiscono fonti legate all’Organizzazione Democratica Assira (Assyrian Democratic Organization-Ado), storica formazione politica guidata da cristiani locali. Nel denunciare il fenomeno, i militanti di Ado confermano che gli espropri di beni immobiliari sottratti illegalmente a proprietari cristiani avvengono in aree urbane e rurali controllate non dagli apparati del governo siriano o da residui gruppi d’opposizione della galassia islamista, ma sottoposte al potere della cosiddetta Amministrazione autonoma del Nord Est, definita anche Rojava, regione a guida curda sottratta de facto al dominio di Damasco.
I casi di esproprio e di vendita fraudolenta di proprietà appartenenti a cittadini cristiani – riferisce l’Agenzia Aina citata da Fides – sono stati registrati nei centri urbani di Qamishli, Hassakè, Derek e Tal Tamr. L’Agenzia fa anche riferimento a complicità di persone influenti dell’Amministrazione autonoma che avrebbero finora garantito l’insabbiamento delle denunce di esproprio fraudolento presentate alle istituzioni giudiziarie locali. L’ Amministrazione autonoma del Nord Est siriano è guidata di fatto dalle Forze Siriane Democratiche (Syrian Democratic Forces-Sdf), alleanza di forze e milizie a guida curda formatasi durante gli anni del conflitto siriano. L’Amministrazione autonoma gode del sostegno degli Sati Uniti, e nelle sue dichiarazioni programmatiche afferma l’intenzione di impiantare nella regione un governo secolare e democratico, di impronta federalista. Fin dall’inizio del conflitto siriano, l’Ado si era schierata nel fronte dell’opposizione, anche se poi ha più volte lamentato di essere oggetto di emarginazione e esclusione mirata in seno alla galassia di sigle e fazioni anti-Assad. La regione siriana nord-orientale, rinominata Rojava dagli autonomisti, continua a essere sottoposta alle pesanti incursioni dell’esercito turco. Il governo di Ankara non tollera di veder crescere in aree siriane prossime ai suoi confini una entità autonoma di fatto controllata da forze politiche e milizie curde. Le operazioni militari turche negli ultimi mesi hanno colpito anche città e villaggi della valle del Khabur, tradizionalmente abitati da cristiani.