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La parte migliore

DIOCESI – Lectio delle Sorelle Clarisse del monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto

Ci parla tanto di ospitalità la Parola di questa domenica…ma cosa significa ospitare?

Ospitare è creare uno spazio e dare del tempo all’altro. È condividere la propria casa e il proprio nutrimento, anzi, facendo un ulteriore passo in avanti, potremmo dire che ospitare è fare di se stessi uno spazio per l’altro attraverso l’ascolto!

È quello che fa Maria, come leggiamo nel brano evangelico che oggi la liturgia ci propone: «[Maria], seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua Parola».

Maria in ascolto di Gesù è immagine di un’ospitalità che non si limita ad accogliere nelle mura di una casa ma che fa della propria stessa persona una dimora per l’altro.

Così come fa anche Abramo: accoglie i tre uomini che arrivano alla sua tenda, si affretta a preparare cibo e bevande per dare loro ristoro ma poi si ferma «in piedi presso di loro sotto l’albero» mentre quelli mangiano, in atteggiamento di piena disponibilità all’ascolto e al servizio.

Maria ed Abramo non si fanno scappare, cioè, «la parte migliore». Quando qualcuno si ferma a casa nostra, la “cosa” più bella è stare con quella persona. Il rapporto, la relazione, la vicinanza, non possono essere sostituiti da quanto preparato, in termini materiali, per l’ospite. Le cose sono la parte buona, la relazione è la parte migliore.

La sorella di Maria, «Marta invece era distolta per i molti servizi».

Gesù si ferma a casa di queste due sorelle, è un ospite importante e Marta si prodiga per preparare una degna accoglienza. Ma tutto questo lavoro la distoglie, cioè, la sovraccarica, la distrae, la converte verso qualcosa che non è importante, la porta a dare priorità ad altro e non al Signore.

Marta addirittura si innervosisce e alla fine rimprovera Gesù: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Un nervosismo che la porta a distaccarsi dalla realtà e a scaricare la sua tensione sugli altri.

«Marta, Marta tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno…». Gesù non contesta il cuore generoso di Marta, contesta l’affanno, l’agitazione della donna. Perché l’affanno soffoca la Parola, non permette alla Parola di dare frutto perché appesantisce il cuore e chiude cuore e orecchio alla presenza e all’ascolto dell’altro.

Il brano si chiude con queste ultime parole di Gesù: «Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta»: Gesù è entrato a casa di Marta e Maria non per mangiare ma per riempire quella casa della sua presenza, e questo Maria l’ha capito. E, stando ai piedi di Gesù, si lascia plasmare dalla sua Parola, divenendo sua serva.

Maria ha scelto la parte migliore, cioè ha iniziato dalla parte giusta il cammino che porta al cuore di Dio. Insieme a lei, «Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono. E producono frutto con perseveranza».

Redazione: