“Il Cammino sinodale in Germania non ha facoltà di obbligare i vescovi ed i fedeli ad assumere nuovi modi di governo e nuove impostazioni di dottrina e di morale”. È quanto precisa la Santa Sede, in una dichiarazione diffusa “per tutelare la libertà del popolo di Dio e l’esercizio del ministero episcopale”.
“Non sarebbe lecito avviare nelle diocesi, prima di un’intesa concordata a livello di Chiesa universale, nuove strutture ufficiali o dottrine, che rappresenterebbero una ferita alla comunione ecclesiale e una minaccia all’unità della Chiesa”, si legge nella nota, in cui si cita quanto Papa Francesco ha scritto nella lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania: “La Chiesa universale vive in e delle Chiese particolari, così come le Chiese particolari vivono e fioriscono in e dalla Chiesa universale, e se si ritrovano separate dall’intero corpo ecclesiale, si debilitano, marciscono e muoiono. Da qui il bisogno di mantenere sempre viva ed effettiva la comunione con tutto il corpo della Chiesa”. Di qui l’auspicio che “le proposte del Cammino delle Chiese particolari in Germania confluiscano nel percorso sinodale che sta percorrendo la Chiesa universale, per un reciproco arricchimento e una testimonianza di quella unità con la quale il corpo della Chiesa manifesta la sua fedeltà a Cristo Signore”.