RIPATRANSONE – Riceviamo e pubblichiamo la lettera della Prof.ssa Silvana Induti
“Il mio professore di scienze non si stancava mai di dire a noi che in tutti questi anni siamo appena riusciti a conoscere solo il cinque per cento delle cose di questo mondo, il che ci lasciava sbalorditi a pensare a quanto dovevamo ancora scoprire del mondo, di noi.
Suor Maria Addolorata Luciani, che io chiamo affettuosamente Marietta, non si è fatta tante domande quando ha deciso di trascorrere la sua vita nel monastero delle Passioniste di Ripatransone.
Lei non aveva più domande da farsi, ma solo in cuor suo una strada da seguire: essere monaca Passionista e vivere lì i suoi giorni di attesa per l’incontro con il suo Sposo. In silenzio. Ma i suoi programmi sono stati disturbati dalla malattia che l’ha perseguitata e costretta a vivere molto tempo in ospedale, tentando di curare l’incurabile. Sempre sorridente nel suo letto di sofferenza ha fatto dono del suo sorriso e della sua pazienza a chi, come lei, stava percorrendo la strada del Calvario.
Come si può sorridere tra tanta sofferenza? Lei aveva un obiettivo da raggiungere: incontrare il suo Sposo e questo è avvenuto a Teramo, proprio in ospedale dove il 23 luglio del 1954 conclude presso il sanatorio di Teramo, tra le braccia della sua mamma, il suo viaggio sulla Terra.
Tanti si sono chiesti come si può vivere serenamente tra tante sofferenze e si sono attivati a cercare, nella vita di questa giovane, spiegazioni su quel sorriso che veniva dal cuore e che l’ha portata ad essere, nel suo Monastero, una monaca serena e disciplinata.
Dalle ricerche fatte, la Congregazione delle Cause dei Santi il 7 novembre 2021 ha dichiarato suor Maria Addolorata Luciani, Venerabile. Che cosa significa per noi avere un’amica Venerabile? Io non so spiegarlo come la maggior parte di noi forse, non sa farlo. Marietta che ha trascorso il suo tempo isolandosi in quel luogo appartato, pregando pure durante le ore della notte per entrare in dialogo con il Padre, aveva il Vangelo stampato dentro e ci lascia un messaggio luminoso e incoraggiante. La gente che numerosa viene al Monastero delle Passioniste a Ripatransone per accarezzare la sua tomba e chiedere a questa “discepola” grazie e miracoli, fa esperienza di pace. L’esempio di vita di Marietta ha fatto capire a molti che la “chiamata” è finalizzata ad un “invio”, che ha come fine l’attenzione amorosa verso gli ultimi e il servizio verso tutti. Ecco perché le monache hanno sempre una parola di conforto per i tanti che chiamano ogni giorno e una preghiera per tutti, ecco perché suor Maria Addolorata, che del suo dolore fisico si è servita per raggiungere la pace del cuore, va pregata. Lei è sensibile e sa che cosa sia veramente importante…Il giorno 22 giugno 2021 nel primo pomeriggio ho deciso di pulire un mobile che sta nel balcone sopra la lavatrice è pieno di bottiglie e cianfrusaglie che uso appoggiare lì in attesa di una giusta collocazione. Ho messo tutte quelle cose sul pavimento per poter pulire bene l’interno e durante il da fare sono caduta all’indietro proprio su quelle inutili bottiglie…Ho capito in quei pochi attimi che sarebbe stata la fine. Battere la testa tra quelle cose mi avrebbe causato la peggiore delle ipotesi. In quel momento ho gridato: “Marietta aiutami!”…Nel cadere ho percepito la dolcezza di due mani che mi reggevano la testa, nella quale non ho avuto nemmeno un graffio. Ho riportato una frattura di L4, per la quale sono stata operata il 27 ottobre 2021.
Ringrazio Dio che per intercessione di Marietta mi ha donato di nuovo la salute”.