“Gli incendi divampati in tutta Europa hanno devastato migliaia di ettari di terra in Francia, Portogallo, Spagna, Italia e Grecia, mettendo alla prova i vigili del fuoco nei paesi colpiti”. Lo si legge in un rapporto diffuso da Eurostat, secondo il quale “nel 2021 circa 365mila persone sono state impiegate come vigili del fuoco professionisti nell’Ue, pari allo 0,2% dell’occupazione totale nell’Unione”.
Estonia, Cipro, Romania e Slovacchia (0,4% dell’occupazione totale) hanno registrato la quota più alta di vigili del fuoco nelle rispettive forze di lavoro.
In termini di età, la maggior parte dei vigili del fuoco è relativamente giovane, con le fasce di età 35-39 anni e 40-44 anni con il numero più alto di persone, circa 61.000 ciascuna. Ci sono anche oltre 50mila vigili del fuoco di età superiore ai 55 anni.
“Nel 2020 la spesa delle amministrazioni pubbliche nei 27 Stati membri dell’Ue per i ‘servizi antincendio’ è stata pari a 32,9 miliardi di euro, con un aumento del 6,4% rispetto al 2019, quando la spesa era di circa 30,9 miliardi di euro”. La quota della spesa pubblica per la protezione antincendio in rapporto alla spesa totale varia tra gli Stati membri. Nel 2020, la Danimarca ha registrato la quota più bassa della spesa per i servizi antincendio nella spesa totale con lo 0,1%, seguita dall’Islanda con lo 0,2% e da Belgio, Malta, Austria, Portogallo e Slovenia con lo 0,3% della spesa totale delle amministrazioni pubbliche. Al contrario, la Romania ha avuto la quota più alta di spesa per i servizi antincendio con lo 0,8%, seguita da Bulgaria, Cechia, Germania, Estonia, Grecia, Lituania e Lussemburgo con lo 0,6%.
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