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Aiuti umanitari: Caritas internationalis, “cibo diventato arma della politica”

In occasione della Giornata mondiale dell’aiuto umanitario che ricorre oggi, 19 agosto, Caritas internationalis ringrazia gli operatori umanitari che operano in 200 Paesi e territori e lancia la campagna “I nostri eroi locali” sul sito www.caritas.org e sui rispettivi canali social.

“Gli operatori Caritas sono sempre presenti nel mondo, ovunque ed in ogni momento: prima, durante e dopo le crisi”, afferma Aloysius John, segretario generale di Caritas internationalis.
Caritas internationalis approfitta della giornata per denunciare anche il tragico peggioramento della situazione umanitaria globale. La guerra in Ucraina, la pandemia di Covid-19 e le conseguenze del cambiamento climatico hanno avuto un impatto globale. Molti Paesi sono sull’orlo di una grave crisi alimentare aggravata dalle cattive condizioni economiche, il che rende i più poveri e i più vulnerabili dipendenti dagli aiuti umanitari. “La crisi ucraina ha messo in evidenza come il cibo sia diventato un’arma della politica, oggi che è in gioco l’accesso a un’alimentazione adeguata per milioni di persone. Ad essere maggiormente colpiti sono i più poveri, che vengono privati dell’accesso alle necessità più elementari, con conseguenti gravi rischi per la salute”, aggiunge John.

Oltre alle crisi recenti, ve ne sono altre che durano da anni o decenni, come quelle in Siria, Venezuela, Repubblica Centrafricana e Repubblica democratica del Congo. La Confederazione Caritas è composta di 162 membri attivi in 200 Paesi e territori, è perciò testimone di una crisi alimentare “globale e senza precedenti”, particolarmente grave nelle regioni del Corno d’Africa e del Sahel. Caritas internationalis avverte che, se non si prenderanno presto le misure necessarie a fronteggiare tale crisi, “la situazione umanitaria globale continuerà a peggiorare”. Esorta perciò i decisori politici ad “ascoltare le voci dei più poveri, ponendo le loro aspirazioni ad una vita dignitosa al centro di tutte le scelte”. In particolare, “le azioni sostenibili volte a mitigare l’impatto negativo del cambiamento climatico, uno dei principali fattori all’origine delle crisi umanitarie, devono essere considerate una priorità da attuare con urgenza. Inoltre, occorre sostenere il lavoro di promozione della pace e della riconciliazione a livello comunitario”.

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Carletta Di Blasio: