“Nello scontro di tutti contro tutti, gli egoismi e gli interessi di parte sembrano dettare l’agenda nella vita dei singoli e delle nazioni”. Lo si legge nel messaggio che Papa Francesco, tramite il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha inviato a mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, in occasione del Meeting che si è aperto sabato, 20 agosto, con il titolo “Una passione per l’uomo”, nel centenario della nascita di don Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Liberazione che organizza la kermesse.

“A volte sembra che la storia abbia voltato le spalle a questo sguardo di Cristo sull’uomo”, osserva Parolin, citando le parole di Papa Francesco: “La fragilità dei tempi in cui viviamo è anche questa: credere che non esista possibilità di riscatto, una mano che ti rialza, un abbraccio che ti salva, ti perdona, ti risolleva, ti inonda di un amore infinito, paziente, indulgente; ti rimette in carreggiata”. Nel messaggio si sottolinea che “è questo l’aspetto più penoso dell’esperienza di tanti che hanno vissuto la solitudine durante la pandemia o che hanno dovuto abbandonare tutto per sfuggire alla violenza della guerra”.

Ci si chiede, nel messaggio al Meeting di Rimini: “Come è possibile guardare chi ci sta accanto come un bene da rispettare, custodire e curare? Come è possibile colmare la distanza che separa gli uni dagli altri? La pandemia e la guerra sembrano avere allargato il fossato, facendo arretrare il cammino verso un’umanità più unita e solidale – osserva il Papa –. Ma sappiamo che la strada della fraternità non è disegnata sulle nuvole: essa attraversa i tanti deserti spirituali presenti nelle nostre società”.

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