SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ieri sera, 21 agosto, alle ore 21:30, il compositore Alessandro De Rosa ha presentato, presso la Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto, il libro “Ennio Morricone – inseguendo quel suono – la mia musica, la mia vita”. Ha conversato con l’autore Francesca Vagnoni.
De Rosa, che ha iniziato a studiare composizione su consiglio di Ennio Morricone per poi diplomarsi in Olanda, attualmente lavora per la Radio Televisione Italiana (RAI) e per la RadioTelevisione della Svizzera Italiana (RSI). Nel presentare la sua opera, ha ricordato il grande maestro scomparso due anni fa, evidenziando come Morricone si sia cimentato in tutte le forme di espressione musicale, dapprima come orchestratore e direttore in campo discografico, poi come compositore per il teatro, la radio, la televisione e il cinema.
Il libro è il risultato di anni di incontri fra Ennio Morricone e il giovane compositore, un dialogo denso e profondo e, allo stesso tempo, chiaro ed esatto, che parla di vita, di musica e dei modi meravigliosi e imprevedibili in cui vita e musica entrano in contatto e si influenzano a vicenda.
Morricone racconta con ricchezza di particolari il suo percorso: gli anni di studio al Conservatorio, gli esordi professionali per la Rai e la Rca dove scrive e arrangia numerose canzoni di successo – sua, tra le tante, “Se telefonando”, interpretata da Mina -, le collaborazioni con i più importanti registi italiani e stranieri, da Leone a Pasolini, a Bertolucci e Tornatore, da De Palma a Almodóvar, fino a Tarantino e all’ultimo premio Oscar.
In pagine che danno vertigine a chiunque ami la musica e l’arte, il maestro apre per la prima volta le porte del suo laboratorio creativo, introducendo il lettore alle idee che stanno al cuore del suo pensiero musicale e fanno di lui uno dei più geniali compositori del nostro tempo. Con lucida onestà, Morricone ci racconta cosa significa per lui comporre, svelandoci il rapporto misterioso e ambivalente che lega musica e immagini nel cinema, ma anche l’urgenza creativa che sta alla base delle sperimentazioni nell’ambito della musica assoluta.
Le pagine procedono in un dialogo che unisce il dato biografico alla riflessione musicologica, l’aneddoto alla spiegazione tecnica: «È curioso osservare e riesaminare la propria vita attraverso un percorso del genere – ha affermato, prima della sua dipartita, il plurivincitore del Premio Oscar – Non avrei mai pensato che lo avrei fatto. Poi recentemente ho conosciuto Alessandro, e questo progetto si è sviluppato così gradualmente e spontaneamente che io stesso ho ripreso contatto con i fatti che emergevano, quasi senza rendermene conto. Oggi posso dire d’aver assunto nuove posizioni rispetto ad alcuni accadimenti, quelli che solitamente durante l’arco di una vita succedono senza avere il tempo di essere messi in prospettiva».