VILLA ROSA DI MARTINSICURO – ‘L’estate sta finendo e un altro anno se ne va …’ diceva una nota canzone dei Righeira. Prima, però, di tornare alla consueta routine giornaliera, fatta di scuola, compiti e studio, vogliamo sentire dalla diretta voce dei ragazzi e degli animatori come hanno vissuto nella loro parrocchia l’estate appena trascorsa. Incontriamo oggi Elisa Valà, una catechista della parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata di Villa Rosa di Martinsicuro che ci racconta l’esperienza del campo scuola organizzato nella sua comunità.

Il campo scuola non è una novità per la nostra comunità – dichiara Elisa – ma purtroppo, a causa della pandemia, l’ultima esperienza in merito risaliva al 2019. Quest’anno il nostro parroco, don Alfonso Rosati, ha voluto riproporlo come momento di ripartenza, sia per i partecipanti sia per gli animatori. Mentre in passato, infatti, l’esperienza era riservata ai ragazzi dell’ultimo anno della primaria e dei primi due anni della secondaria, quest’anno, invece, lo abbiamo dedicata ai ragazzi più grandi che hanno frequentato o l’ultimo anno della scuola medie o il primo anno degli istituti superiori. Dopo aver ricevuto il sacramento della Cresima lo scorso maggio, il parroco ha convocato i ragazzi appena cresimati ed ha chiesto loro in che maniera volessero impegnarsi in parrocchia, così sono stati coinvolti prima nell’oratorio estivo, poi anche nel campo scuola. Abbiamo deciso in questa maniera per due motivi: prima di tutto perché, a causa delle restrizioni anti-Covid, molti cresimati non avevano vissuto quest’esperienza e morivano dalla voglia di farla; poi anche perché abbiamo voluto formare alcuni ragazzi che, nei prossimi anni, fossero in grado di fare da animatori ai più piccoli, ricreando quella continuità che con il Covid era venuta meno. La scelta, a quanto pare, è stata azzeccata: siamo riusciti a coinvolgere in tutto 18 ragazzi con i quali abbiamo trascorso la settimana dall’11 al 16 luglio a Montemonaco, presso la Casa per ferie San Giorgio all’Isola nel Comune di Montemonaco sul lago di Gerosa. Don Alfonso ha chiesto a me, a mio marito Pietro Masullo e a Davide Di Salvatore di accompagnare il gruppo, visto che già conoscevamo bene i giovani partecipanti, in quanto li avevamo preparati, insieme a lui, al sacramento della Cresima. Ma, oltre a noi, sono state coinvolte anche altre persone della comunità, ciascuno a suo modo. Tanto per fare un esempio, prima della partenza, alcune signore, che fanno volontariato alla Caritas parrocchiale, ci hanno donato dei ciambelloni preparati da loro da poter utilizzare per la colazione. Inoltre anche molti altri fedeli ci hanno assicurato le loro preghiere, mentre noi eravamo via, quindi, in qualche modo, tutta la comunità ha partecipato a questo progetto.”

Abbiamo vissuto delle giornate bellissime – prosegue Elisa – durante le quali i ragazzi hanno sperimentato una quasi totale autonomia, ovviamente sotto la nostra supervisione. Hanno pregato ogni giorno, o al mattino con la recita delle Lodi, o nel pomeriggio con la recita dei Vespri o in serata con la celebrazione eucaristica. Hanno camminato molto lungo sentieri che a volte sono stati anche impegnativi, come, ad esempio, quando siamo andati a visitare il Lago di Pilato, ovviamente sempre accompagnati da una guida esperta. Anche se tutti i pasti sono stati preparati dall’amico parrocchiano Luigi Ritrovati, i ragazzi hanno dovuto provvedere sempre ad apparecchiare e sparecchiare. Devo dire che noi animatori attendevamo con ansia il momento del pasto, perché era l’unico della giornata in cui i ragazzi non fiatavano, intenti com’erano a gustare le prelibatezze preparate da Luigi! Per la pulizia, sia delle camere che degli ambienti comuni, come la cucina e i bagni, abbiamo formato delle squadre di lavoro che, a turno, provvedevano ad effettuare i lavori. Le stesse squadre sono state poi coinvolte anche nei giochi che abbiamo fatto svolgere quotidianamente e, al termine del nostro viaggio, abbiamo proclamato anche il team vincente che ha espresso il desiderio di avere come premio il taglio della barba di mio marito! Durante la settimana, inoltre, abbiamo anche ricevuto la visita di un parrocchiano, Pietro Bengasi, che ci ha accompagnato durante due escursioni, e di una catechista, Roberta Di Felice, che ci ha fatto una sorpresa portandoci uno squisitissimo dolce fatto con le sue mani. L’ultima sera era prevista anche un’altra visita da parte di altri due catechisti della nostra parrocchia, ma, a causa di un problema familiare, non è stato possibile e quindi, all’ultimo momento, ho chiesto a mia figlia di venire a darci una mano e insieme abbiamo realizzato una bella caccia al tesoro per i nostri ragazzi. Insomma, sono stati giorni intensi e pieni di emozioni: abbiamo vissuto momenti di preghiera, di lavoro, di condivisione e di divertimento che non dimenticherò mai. E per i ragazzi, oltre all’intrattenimento, c’è stato anche un risvolto formativo.

La cosa più bella – conclude Elisa – è stata la serata finale, quando, durante il falò, don Alfonso ha chiesto ai ragazzi un riscontro sulle giornate trascorse insieme, per verificare se le aspettative della vigilia fossero state o meno realizzate. Tutti i ragazzi hanno manifestato gioia e gratitudine per quello che avevano vissuto. In particolare è piaciuta molto la giornata trascorsa al santuario della Madonna dell’Ambro, dove don Alfonso ha celebrato la Messa e, a seguire, padre Gianfranco, il nostro “frate-mago”, ha giocato con i ragazzi esibendosi in alcuni giochi di prestigio che hanno catturato l’interesse e l’attenzione di tutti noi, ragazzi ed animatori. Anche se questa per me non era la prima esperienza di campo scuola, in realtà, è stata un po’ una prima volta, sia perché, oltre al ruolo di educatrice, in questo caso, sono stata anche animatrice, sia perché, essendo i ragazzi di un’età più grande rispetto al solito, anche le difficoltà che ho dovuto affrontare sono state diverse. Ma la gioia nel vedere questi giovani vivere queste belle esperienze e soprattutto nel constatare che poi danno disponibilità e continuità anche per altre iniziative parrocchiali, è sempre la stessa ed è una grande ricompensa per ogni fatica affrontata. In questi giorni, ad esempio, stiamo preparando la festa di Santa Maria Bambina e devo dire che il coinvolgimento di questi ragazzi nei vari preparativi è motivo di gioia per il parroco don Alfonso, per noi catechisti e per l’intera comunità.”

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