SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – “Siamo qui certamente per onorare la figura di Sant’Egidio, ma soprattutto per imitarne l’esempio.” È con queste parole che si è aperta l’omelia del vescovo Carlo Bresciani durante la celebrazione eucaristica delle ore 18:00 da lui presieduta giovedì 1 settembre presso la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Sant’Egidio alla Vibrata. La Messa, svoltasi nel giorno della ricorrenza del santo patrono della città, Sant’Egidio Abate, è stata servita dai diaconi Emanuele Imbrescia e Giovanni Scarciglia e concelebrata da tutti i parroci della vicaria di Santa Maria in Monte Santo: don Luigino Scarponi, don Elvezio di Matteo, don Marco Di Giosia e fra’ Ugo Terreni. Presente anche il sindaco della città, Elicio Romandini.
“I santi – ha detto il vescovo Bresciani – sono persone che hanno tracciato la loro vita avendo come guida la Parola di Dio. Ecco perché è molto importante capire cosa questa Parola vuole dirci anche stasera. Nella prima lettura, San Paolo parla ai Corinzi – e a tutti noi – della sapienza, ma di una sapienza che non è quella vera, quella giusta: la sapienza di questo mondo, infatti, è quella che, nella sua superbia, crede di non aver bisogno di Dio. È una sapienza che minaccia il mondo dai tempi di Adamo ed Eva e, ancora oggi, ne siamo colmi. Questa falsa sapienza del mondo porta alla divisione: se uno, infatti, pensa di essere sapiente per conto proprio, crede di bastare a se stesso. Ecco allora l’individualismo. Sant’Egidio, al contrario, ci presenta una sapienza vera, autentica. Anche ai suoi tempi è presente la falsa sapienza del mondo, ma egli sceglie la Parola di Dio che non esclude la sapienza umana, ma che ci dice che da sola non basta.”
“Anche la pagina del Vangelo – ha proseguito Bresciani – ci parla di questo. I protagonisti della vicenda hanno questa sapienza umana di cui stiamo parlando: sono, infatti, pescatori esperti. Eppure non hanno pescato nulla per tutta la notte e ora stanno affrontando questo fallimento. Quante volte anche noi dobbiamo sperimentare dei fallimenti! Ad un certo punto, però, interviene Gesù e tutto cambia. Ma attenzione ad interpretare bene questo intervento. Certamente Gesù dice di gettare nuovamente le reti, ma non è un semplice aiuto materiale: Egli, infatti, dice di compiere quest’azione sulla Sua Parola, cioè fidandosi della Sua Parola. In altre parole, Gesù ci sta dicendo che la sapienza umana da sola non basta, ma, se guidata dalla Sapienza di Dio, questa porta una fecondità straordinaria. Proprio così ha fatto Sant’Egidio, ovvero si è fidato ed affidato alla Parola di Dio, e la sua vita è stata molto feconda.”
“Dunque cosa ci dice la Parola di Dio di oggi? – ha concluso il vescovo Carlo – Forse ci chiede di essere più umili, di non essere superbi e di vivere apprezzando il vero sapore della vita, che, però, riusciamo a gustare solo quando camminiamo seguendo la Sua Parola. Impariamo dunque a gettare le reti della nostra vita laddove Gesù ci indica. È sempre facile? Certamente no! Il Signore non ci dice che è facile, ma ci dice che è saggio. Chiediamo allora a Sant’Egidio la grazia di capire questo e di metterlo in pratica, ciascuno nella propria vita. Una comunità, infatti, non cresce se si guarda la vita, bensì se ciascuno guarda alla propria vita; non cresce se diciamo che tocca agli altri fare le cose, bensì se ciascuno dice: ‘Tocca a me’. In questo modo, forse, l’esempio trascinerà anche altri’.
Al termine della Messa si è svolta la consueta processione per le vie della città con la statua di Sant’Egidio. Il tragitto, percorso anche dal vescovo Bresciani, è stato caratterizzato da momenti di preghiera, alternati all’esecuzione di alcuni brani suonati dalla Banda di Ancarano e di alcuni canti intonati dalle corali parrocchiali. Purtroppo le condizioni meteorologiche non hanno permesso di terminare la celebrazione all’aperto, nella piazza antistante la chiesa, come previsto. Pertanto tutti i fedeli sono rientrati in chiesa, dove Bresciani ha benedetto il municipio ristrutturato. La serata si è conclusa con le parole di gratitudine del parroco, don Luigino Scarponi, che ha ringraziato il vescovo Carlo.
Anche oggi, ai nostri microfoni, don Luigino ha ringraziato i suoi parrocchiani: “Carissimi fedeli laici, cari amici del Consiglio Pastorale Parrocchiale, ministri lettori, ministri straordinari della Comunione, responsabili dei cori, giovedì, durante la festa della Comunità in onore di Sant’Egidio, abbiamo vissuto, nella celebrazione eucaristica e nella processione per alcune vie del paese, un vero momento di (sin)odalità e corresponsabilità. Ognuno ha messo a servizio della Comunità la propria disponibilità e competenza. Anche alcuni giovanissimi si sono prestati a portare la statua del patrono. Ogni servizio, correlato con gli altri, ha fatto in modo che il TUTTO si arricchisse dei tanti frammenti. Grazie! Certo ci è voluta la mia orchestrazione, ma, se gli strumenti non suonano bene e insieme (sin), il maestro può pure sbracciarsi, ma non verrebbe mai fuori una (sin)fonia.”
“Il programma dei festeggiamenti in onore di Sant’Egidio – ha concluso don Luigino – prevede ancora altri due momenti: domani, domenica 4 settembre, alle ore 21:15 si terrà il concerto d’organo e violino; lunedì 5 settembre, inoltre, si svolgerà l’incontro con l’Imam e i musulmani presenti nella nostra città sul tema “Abramo, nostro padre nella fede”. Vi aspetto a questi due prossimi appuntamenti. Sant’Egidio prega per noi!”