GROTTAMMARE – Si sono aperti sabato, 1 ottobre, con la Messa delle ore 18:30, le due settimane di festeggiamenti in onore del Beato Carlo Acutis, presso la Parrocchia San Pio V di Grottammare, dove, durante la celebrazione, è stata accolta la prima statua in legno del giovane contenente anche una sua reliquia. Molti i fedeli accorsi per l’occasione.
Queste le parole di don Federico Pompei durante l’omelia: “In questa 27° Domenica del Tempo Ordinario, ci sono due parole che dobbiamo tenere a mente: fede e servizio. Partiamo dalla prima. Nel brano del Vangelo leggiamo che gli apostoli fanno al Signore una richiesta: ‘Accresci in noi la fede!’ Anche noi spesso ci chiediamo quanta fede abbiamo e cadiamo in errore, perché la fede o c’è o non c’è. La nostra misura quindi è sbagliata: la misura del cristiano, infatti, è una misura alta. A volte noi ci accontentiamo di una preghiera, di un Rosario, di una Messa, di una candela accesa davanti ad una statua. La fede, invece, è molto di più: la fede ha a che fare con la vita, una vita bella, piena, gioiosa, ricca di significato e di valore. Essa, infatti, orienta il nostro modo di vivere, agire, parlare, lavorare. Chi ha fede ha una visione bella della vita. Spesso sentiamo discorsi rivolti al passato, a quando le cose erano belle: i primi anni di matrimonio, i primi anni di vita presbiterale, … No, la fede ci dice che la vita è bella hic et nunc, ovvero qui ed ora, nonostante le fatiche e le difficoltà. Oggi tutto è più difficile: fare il prete, fare il genitore, il marito o la moglie, anche fare il cittadino. Ma la fede ci fa vedere e vivere le cose in modo diverso: la fede, infatti, fa accadere cose impossibili. Quando, durante il Sacramento del Battesimo noi preti chiediamo ai genitori di impegnarsi ad educare i figli nella fede, tutti rispondono di si, ma superficialmente, senza pensare al vero significato di quella domanda: quando ci sono problemi con i figli, infatti, si va dal pediatra, dallo psicologo, anche dalla chiromante; ma non si va da Gesù, che, invece, è l’unico che può dare ‘parole di vita eterna’. A certe domande solo la fede può dare risposte.”
“Per quanto riguarda la seconda parola da ricordare oggi, ovvero il servizio, – ha proseguito don Pompei – nella parte finale del brano del Vangelo che abbiamo letto, c’è una frase molto importante su cui dobbiamo riflettere. Il Signore dice agli apostoli: ‘Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili.’ Pensate ad una mamma che trascorre tutto il tempo a tenere pulita la casa, sistemare la biancheria e preparare il pranzo. Qualcuno forse le dice grazie per quello che ha fa? Oppure pensate ad un papà che lavora tutti i giorni per dare sostentamento alla famiglia. Forse qualcuno lo ringrazia quando la sera torna dal lavoro? Quanti esempi potremmo ancora fare! Pensiamo alla suocera e alla nuora oppure a chi svolge un servizio in parrocchia, come, ad esempio, a chi fa il catechista o chi fa le pulizie in chiesa. Quante volte vorremmo sentirci dire ‘Grazie’ ed invece non succede?! Ovviamente è umano voler ricevere gratificazione e gratitudine per quello che facciamo, ma Gesù ci insegna che, nella fede, è importante la gratuità: la fede, infatti, si concretizza nel servizio.”
“Ecco allora – ha concluso don Federico – che dal Vangelo di oggi capiamo come queste due parole, fede e servizio, siano strettamente collegate. E comprendiamo anche quanto sia importante l’esempio del Beato Carlo Acutis, questo giovane che, seppur in soli quindici anni di vita, ha testimoniato la sua fede attraverso il suo modo di agire e parlare, ovviamente utilizzando con gli strumenti che il mondo moderno offre agli adolescenti, vivendo la sua storia nella storia della nostra epoca. La vita di Carlo, seppur breve, è stata molto intensa: negli incontri che faremo da qui al 16 ottobre scopriremo un po’ alla volta il suo fervore per la vita, la fede, le amicizie, l’aiuto agli ultimi, il suo impegno ad evangelizzare attraverso la rete internet.”
Al termine della liturgia eucaristica, prima della benedizione finale, don Pompei ha ufficialmente aperto i festeggiamenti in onore del giovane beato Acutis, scoprendo la statua in legno di Ortisei, che contiene anche una sua reliquia. Scolpita e pitturata interamente a mano con colori a olio, la statua è stata realizzata in Italia da un laboratorio di artigiani specializzati nella realizzazione di sculture di santi e beati per chiese, cappelle e cattedrali. La statua del giovane Carlo è la prima al mondo che raffigura il Beato ed è stata realizzata sotto la supervisione della mamma, la signora Antonia Salzano, utilizzando foto e video del beato per renderla il più veritiera e simile possibile. Il giovane appare in tenuta casual, tipica degli adolescenti, con pantaloni e felpa, con uno zaino sulle spalle. Su una mano tiene un cellulare, segno importante che ricorda il suo amore per la rete come strumento di divulgazione cristiana e di evangelizzazione; con l’altra mano tiene un piccolo rosario, di quelli contenenti solo una decina, come generalmente hanno i giovani. Sul petto, all’altezza del cuore, campeggia un’ostia da cui si irradiano tanti raggi di luce, simbolo di quel legame profondo con l’Eucaristia che il giovane Acutis riceveva ogni giorno e che – come dice egli stesso – “è l’autostrada verso il Cielo”.
Al termine della Messa molti fedeli presenti si sono avvicinati alla statua per ammirare la statua e pregare, qualcuno anche per chiedere l’intercessione del Beato Carlo Acutis per delle grazie. Tra loro, molti giovani e bambini accompagnati dai genitori.
Dopo la Messa di sabato ed il pellegrinaggio ad Assisi sulla tomba del beato effettuato ieri dal gruppo del catechismo, questi i prossimi appuntamenti:
Dal 4 al 12 ottobre (tutti i giorni della Novena)
Ore 18,00: Santo Rosario e Novena predicata da don Federico Pompei
Ore 18,30: Santa Messa
16 ottobre
Ore 16,30: Testimonianza straordinaria di Antonia Salzano, mamma del Beato Carlo Acutis
Ore 18,00: Santo Rosario
Ore 18,30: Santa Messa e chiusura delle celebrazioni in onore del Beato Carlo Acutis