SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è aperta sabato 1 ottobre, con la Santa Messa delle ore 21:15 presso la Cattedrale Santa Maria della Marina di San Benedetto del Tronto, la visita pastorale del Vescovo Carlo Bresciani nella Vicaria Padre Giovanni dello Spirito Santo. La celebrazione, presieduta dal Vescovo, è stata concelebrata da tutti i Sacerdoti della Vicaria. Presenti anche alcuni Diaconi.
Queste le parole del Vescovo Carlo durante l’omelia: “È un momento ecclesiale importante quello che stiamo vivendo stasera perché siamo chiamati a ravvivare la nostra fede, come ci invita a fare la Parola di Dio che abbiamo appena ascoltato. Il primo monito viene dal Salmo: ‘Ascoltate oggi la luce del Signore’. Tutto parte da lì, dall’ascolto. L’ascolto può essere vuoto, come un vento che porta via ogni cosa, oppure può essere colmo di significato: in questo senso l’esortazione ‘ascoltate’ significa ‘fate di questa Parola la vostra vita’. Dunque il primo suggerimento di oggi è quello di rimetterci in ascolto della Parola di Dio. È chiaro che questa richiesta passa attraverso la nostra fatica, le nostre difficoltà. A volte abbiamo l’impressione che il Signore non ci ascolti nelle nostre fatiche, nel nostro essere Chiesa, nel nostro ministero sacerdotale, soprattutto ora, dopo l’esperienza pesante del Covid, anche per tutte quelle preoccupazioni del mondo, per quell’indebolirsi della fede di cui tutti siamo testimoni. Come fare allora? Nella prima lettura troviamo il primo suggerimento: il Signore ci invita all’attesa e alla perseveranza. Un’attesa che però non deve essere vuota, non è uno scaricare sul Signore quello che possiamo fare noi. Una seconda risposta ci viene dalla seconda lettura, dove San Paolo, per voce di Timoteo, dice a tutti noi: ‘Ravviva in noi quel dono’. Quel dono che abbiamo ricevuto nel Battesimo, il dono della Chiesa: la condivisione della fede, infatti, ci rafforza anche nella prova. Il terzo spunto che ci viene dalla Parola è quello di crescere nella fede, di passare dal rito alla vita. Prima di tutto dobbiamo pensare di più a noi, non agli altri. Poi dobbiamo imparare che il rito è un’espressione della vita, deve quindi portare alla vita: un rito senza fede non porta a nulla, come dice Isaia. Dobbiamo quindi evitare che il rito diventi vuoto sentimentalismo, perché non serve a nessuno.”
La parabola raccontata dal Signore – ha proseguito il Vescovo – ci parla proprio di questo. L’espressione ‘Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili’, ci dice quale sia una delle caratteristiche principali della fede: l’umiltà. Servire significa vivere la Chiesa con quella corresponsabilità che ci viene dal Battesimo. La Chiesa, infatti, non è soltanto il prete, bensì tutti siamo Chiesa. Ovviamente è un’illusione pensare che servire sia sempre facile: a volte non ci sentiamo capiti, altre volte ci tiriamo indietro. Eppure Gesù ci dice che quella è la via non solo per diventare dei bravi cristiani, ma anche per completare se stessi come persone. In questo tempo difficile, come del resto lo è ogni epoca, siamo chiamati a servire, ad essere seminatori più che raccoglitori di frutti. A volte noi sacerdoti non riceviamo le risposte che vorremmo, altre volte anche voi, da noi preti, non ricevete le risposte che vorreste. Però, se seguiamo i suggerimenti della Parola di Dio, ovvero se ravviviamo la nostra fede, anche se siamo come piccole fiammelle, unendoci diverremo una grande fiamma che emana una grande luce. Solo così la nostra Chiesa diverrà una casa ospitale. E ricordiamoci che, anche se ci sembra difficile, in questo cammino non siamo soli: possiamo appoggiarci sulla spalla del Signore nella certezza di trovare conforto e sostegno. Confidando in Lui, non perderemo mai la Speranza.”
Al termine della celebrazione tutti i presenti, guidati dal Vescovo Carlo, hanno recitato la preghiera scritta da Bresciani appositamente per la visita pastorale nella Diocesi.