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FOTO San Francesco d’Assisi, il Vescovo Bresciani: “Il Santo Patrono d’Italia ispiri tutti noi”

DIOCESI – “San Francesco non ha vissuto tempi storici facili, anzi ha trascorso il periodo della giovinezza nel bel mezzo delle lotte tra Assisi e Perugia, restandone anche ferito. Eppure, con la sua vita e le sue scelte, è riuscito ad irradiare una tale luce da cambiare non solo l’Italia, bensì l’intera Europa.” – È con queste parole che il Vescovo Carlo Bresciani ha iniziato, presso la Chiesa di Sant’Antonio, l’omelia della celebrazione eucaristica delle ore 18:30 di martedì 4 ottobre, giorno in cui è ricorsa la memoria di San Francesco, Santo Patrono d’Italia.

La Messa, presieduta dal vescovo Bresciani, è stata concelebrata dai Sacerdoti della Vicaria Padre Giovanni dello Spirito Santo e dai Frati Minori Conventuali della Parrocchia, oltre che servita dai Diaconi della Vicaria. Presenti alla celebrazione il senatore Giorgio Fede, il sindaco di Ripatransone Alessandro Lucciarini De Vincenzi e molte altre autorità civili del Comune di San Benedetto del Tronto: il primo cittadino Antonio Spazzafumo; il vicesindaco Antonio Capriotti; gli assessori Laura Camaioni, Cinzia Campanelli, Pasqualina Lazzari, Domenico Pellei ed Andrea Sanguigni; le consigliere Gisella Mancaniello ed Elena Piunti. Per il comune di Monteprandone il consigliere comunale Sergio Calvaresi. Presenti anche numerose autorità militari della città rivierasca: il Maggiore dell’Esercito Sergio Cesaroni; la Comandante della Capitaneria di Porto Alessandra Di Maglio; il Vice-questore Andrea Crucianelli, dirigente del Commissariato di Polizia; il Capitano Francesco Tessitore, Comandante della Compagnia dei Carabinieri; il Luogotenente Pasqualino Palmiero, Comandante della Stazione dei Carabinieri; il Luogotenente Sirico Elviso; il Commissario Giuseppe Brutti, Vice comandante della Polizia Municipale; la Tenente della Guardia di Finanza Lucrezia Ceccarelli; il Comandante dei Vigili del Fuoco Sergio Ceccarelli. Presenti anche Fausto Calabresi, in rappresentanza della Camera di Commercio della Regione Marche, e Maria Angellotti, in rappresentanza della Conf Commercio di San Benedetto del Tronto.

La solenne concelebrazione eucaristica è iniziata con il rito di accensione della lampada da parte del sindaco Spazzafumo.

Queste le parole del Vescovo Bresciani: “Questa sera, di San Francesco voglio ricordare tre virtù fondamentali che egli ha vissuto nella sua vita e con le quali ha cambiato la storia della Chiesa e del mondo.
Prima fra tutte la pace. Francesco è stato un uomo di pace perché ha saputo fare pace prima di tutto dentro se stesso, liberandosi di tutti quegli orpelli che appesantiscono la vita: gli onori, l’avidità, desiderio di possesso, anche nei confronti del Creato. Francesco poi ha saputo fare pace anche fuori di sé, come quando è andato a parlare con il Saladino che aveva intenzioni, desideri e pensieri diversi dai suoi. In questo tempo, in cui la follia della guerra sta percorrendo i nostri giorni, Francesco un esempio, un’ispirazione. Anche noi, come lui, dobbiamo essere uomini e donne costruttori di pace.
La seconda caratteristica che voglio mettere in evidenza è l’umiltà. Francesco è stato un uomo umile, cosciente della sua povertà umana, che non si è mai presentata con forme di superbia o arroganza, un’umiltà che sa accettare anche le umiliazioni, senza rispondere con violenza o vendetta o rancore, bensì con l’amore. In questo senso Francesco si presenta come un modello di vita attraente.
Infine la terza qualità di questo Santo che voglio mettere in evidenza è la coerenza. Francesco è un uomo che mostra coerenza, una coerenza non tanto di parole, ma di vita. Possiamo dire che egli ha predicato un Vangelo non con le parole, ma con la vita. Noi viviamo in un’epoca in cui le parole, a volte anche altisonanti, sono pronunciate senza senso, senza coerenza di vita. Francesco, invece, è stato coerente anche quando questo gli è costato qualcosa. Quanto abbiamo bisogno di coerenza anche noi cristiani oggi?! Ricordiamoci che è meglio essere cristiani senza dirlo piuttosto che dirlo senza esserlo.
Dunque lasciamoci ispirare dalle virtù di questo Santo! Cerchiamo di essere uomini e donne di pace, umili e coerenti: solo così avremo un vero progresso. Nel mondo di oggi siamo abituati a misurare il progresso in base al livello economico, ma non teniamo mai conto che una vera civiltà, quella che Paolo VI chiamava civiltà dell’amore e che Francesco ha vissuto con la sua vita, si misura dalla capacità di ciascuno di vivere bene con se stesso, con gli altri e con Dio. Francesco, con la sua testimonianza di vita, ha cambiato l’Italia e l’Europa. Ci auguriamo quindi che questo Santo ispiri tutti noi e le nostre azioni a percorrere questa strada.”

Prima della benedizione finale, padre Massimo Massimi, parroco della Parrocchia ospitante, ha ringraziato tutti i sacerdoti e le autorità intervenute. Poi il coro “Padre Domenico Stella”, che ha animato la Messa, ha deliziato i presenti con una versione toccante ed emozionante del Cantico delle Creature. Al termine della celebrazione, i Frati hanno accolto le autorità e i fedeli nel vicino oratorio per un momento di convivialità.