“Siamo di nuovo in un momento critico. La crisi energetica è grave ed è entrata in una nuova fase. Solo una risposta europea comune può ridurre i costi energetici per le famiglie e le imprese e fornire sicurezza energetica per questo e per gli inverni futuri”. Comincia così la lettera spedita da Ursula von der Leyen ai capi di Stato e di governo Ue, che si ritrovano domani e dopo a Praga. “La guerra d’aggressione non provocata della Russia contro l’Ucraina e la sua arma dell’approvvigionamento energetico hanno messo in luce la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi, testato i nostri strumenti per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e portato i prezzi dell’energia a livelli senza precedenti. Le condizioni di fornitura ristrette e l’elevata incertezza nei mercati energetici globali hanno aumentato i tentativi della Russia di ricattare interrompendo arbitrariamente le forniture di gas degli oleodotti”. Invece di onorare i suoi contratti a lungo termine, la Russia “sta tagliando unilateralmente le consegne di gas, aumentando i prezzi sul mercato”.
“Abbiamo reagito con unità, determinazione e solidarietà. La nostra capacità di stoccaggio del gas – scrive la presidente della Commissione – è già vicina al 90%. Abbiamo compensato la riduzione delle forniture di gas dei gasdotti russi con importazioni più diversificate da partner fidati e affidabili. E grazie al forte impegno dei nostri Stati membri, abbiamo raggiunto rapidi accordi sugli interventi di risparmio gas e di emergenza elettrica”.
“Sebbene i prezzi del gas siano scesi nelle ultime settimane, rimangono molto alti e stanno gravando pesantemente sulle persone e sulla nostra economia. Dobbiamo proteggere il nostro mercato unico, che ha ripetutamente fornito resilienza di fronte alla crisi. Inoltre, dobbiamo preservare la nostra ambizione climatica concordata, che rafforzerà anche la nostra sovranità. Per evitare una grave frammentazione, abbiamo bisogno di una risposta europea unita e comune. Dobbiamo preservare condizioni di parità, senza distorsioni del mercato unico e agire insieme in uno spirito di rafforzata solidarietà tra gli Stati membri e con i nostri vicini”.