600 milioni di ragazze adolescenti del mondo continuano ad affrontare sfide senza precedenti per la loro istruzione, il benessere fisico e mentale, e la protezione necessaria per una vita senza violenza. In tutto il mondo il 24% delle ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni non ha un lavoro, né un’istruzione, né è iscritto a un percorso di formazione, rispetto al 13% dei ragazzi. Nei Paesi colpiti da conflitti, le ragazze hanno probabilità quasi 2,5 volte maggiori di non andare a scuola rispetto alle ragazze che vivono in altri luoghi. Sono alcuni dei dati forniti oggi dall’Unicef, nel 10° anniversario della Giornata delle bambine e delle ragazze, il cui tema quest’anno è: “Il nostro tempo è adesso – i nostri diritti, il nostro futuro”. In questi dieci anni: in 31 Paesi con dati di prevalenza rappresentativi a livello nazionale, il 34% delle ragazze adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni ha subito le mutilazioni genitali femminili, rispetto al 41% del 2011; il numero totale di bambine non scolarizzate è oggi inferiore a quello del 2012, ma 3 milioni di bambine in età da scuola primaria sono oggi fuori dalla scuola rispetto a dieci anni fa; 60.000 ragazze adolescenti in meno vivono con l’Hiv oggi rispetto al 2012. Tuttavia, oggi, i nuovi casi di Hiv in Africa subsahariana si registrano nelle ragazze adolescenti in misura sei volte maggiore rispetto ai ragazzi; dal 2012, il divario di genere nell’alfabetizzazione dei giovani si è ridotto a livello globale, ma oggi 1 ragazza e giovane donna su 4 nell’Africa occidentale e centrale è analfabeta; negli ultimi dieci anni, la percentuale di giovani donne sposate da bambine è diminuita a livello globale dal 23% al 19%. Quasi una ragazza su 5 è un dato ancora troppo alto. Da ottobre 2022 a ottobre 2023 l’Unicef chiede maggiore attenzione, investimenti e azioni per “supportare la leadership delle ragazze adolescenti in prima linea negli sforzi di cambiamento, anche ascoltando le loro voci, rispondendo alle loro richieste e creando spazi per la loro inclusione nel processo decisionale; aumentare le risorse e gli investimenti per le ragazze adolescenti, anche per le reti e le organizzazioni che sostengono un’istruzione di qualità e inclusiva e danno priorità al loro benessere; migliorare l’accesso e l’utilizzo di servizi inclusivi incentrati sulle ragazze”.

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