“La povertà deve essere combattuta con la creazione di posti di lavoro per contribuire a dare dignità al prossimo”. Lo ha detto Papa Francesco a un gruppo dei membri della Confederazione spagnola delle associazioni dei giovani imprenditori e della Confederazione degli imprenditori della Galizia ricevuti in Vaticano.
Nelle parole del Pontefice l’incoraggiamento a “non dimenticare che l’attività dell’economia è al servizio dell’essere umano, non solo di pochi, ma di tutti, specialmente dei poveri”. Essa inoltre “non è al di sopra della natura, ma deve prendersene cura, perché da questo dipendono le generazioni future”. Agli imprenditori il Pontefice chiede di non confondere “economia” e “finanza”: “Se l’economia si ammala, si trasforma in finanza, e quando l’economia si trasforma in finanza, tutto diventa liquido o gassoso e finisce come la catena di Sant’Antonio”.
Una delle strade suggerite da Francesco è la profezia: “Nella Bibbia il profeta è colui che parla a nome di Dio, trasmette il suo messaggio attraverso il quale favorisce un cambiamento nel contesto in cui vive”. Senza la profezia infatti, “l’economia, e in generale tutta l’azione umana, è cieca”. “In un contesto tanto complesso come quello attuale, caratterizzato dalla guerra e dalla crisi ambientale – ha aggiunto –, spetta a voi sviluppare il vostro servizio, diciamo, come profeti che annunciano ed edificano la casa comune, rispettando tutte le forme di vita, interessandosi al bene di tutti e promuovendo la pace”.
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