X

Scopriamo la Scuola di Formazione Teologica Diocesana attraverso l’intervista al direttore don Lorenzo Bruni

DIOCESI – Si è aperto venerdì 7 ottobre, nelle aule della Cattedrale Santa Maria della Marina in San Benedetto del Tronto, l’anno scolastico 2022/2023 della Scuola di Formazione Teologica Diocesana. Per saperne di più abbiamo incontrato don Lorenzo Bruni, direttore e docente della Scuola.

Cos’è la Scuola di Formazione Teologica Diocesana?
È un servizio pastorale della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, ordinato a promuovere la conoscenza dei contenuti  della fede presso i fedeli, religiosi e laici, e a fornire la migliore formazione agli operatori pastorali secondo le modalità proprie della Scienza Teologica, in conformità alle direttive della Conferenza Episcopale Italiana.

Quando e come è nata la Scuola?
La nostra Scuola esiste da ben quarantanove anni, grazie all’idea di P. Giuseppe Crocetti e di altri Padri Sacramentini che nel lontano 1974 informarono il Vescovo di allora, Mons. Radicioni, di questa iniziativa. Ottenuti il benestare e la benedizione del loro Pastore, i Padri Sacramentini diedero il via a questo progetto che, già nel primo anno, ebbe un riscontro positivo e al di sopra delle aspettative: dei 91 iscritti almeno 40 seguirono con assiduità e costanza le lezioni della Scuola. Così, per oltre quarant’anni la Scuola è stata ospitata nei locali dell’Istituto dei Padri Sacramentini in via Crispi. Poi un anno si è trasferita presso l’Istituto delle Suore Concezioniste in via Tonale, vicino all’Ospedale. Attualmente, come ormai da tre anni a questa parte, la sede della Scuola è in via Pizii, nelle aule ubicate al secondo piano della struttura adiacente alla Cattedrale Santa Maria della Marina, sempre in San Benedetto del Tronto. Credo che questa sia la sede definitiva e anche la più giusta: nell’antichità, infatti, presso la Cattedrale di ogni Diocesi, esisteva la Scuola Cattedrale ovvero una Scuola Teologica ante litteram dove si insegnavano la discipline del Trivio e del Quadrivio. Così, anche ai giorni nostri, è bene che la Cattedrale sia il luogo in cui dare inizio a questa esperienza di formazione teologica di base, dove l’espressione ‘di base’ non sta per una squalifica della formazione che vi si offre, bensì per dire che è un primo approccio al mondo filosofico teologico di cui la Chiesa da 2000 anni è custode e anche Maestra.

Qual è l’offerta formativa della Scuola?
L’offerta formativa è distribuita in tre anni. Il primo, che rimane invariato nel tempo, è di introduzione ai fondamenti e prevede quindi l’approfondimento di discipline come Teologia Morale Fondamentale e Storia delle Religioni. Il secondo ed il terzo anno, invece, sono caratterizzati da una alternanza annuale tra focalizzazione cristologica ed ecclesiologica. La Scuola non rilascia titoli accademici validi per l’Insegnamento della Religione o per l’inserimento in Istituti di Scienze Religiose o Teologici. Alla fine del triennio, però, a tutti gli studenti ordinari, ovvero a quelli iscritti che partecipano con regolarità alle lezioni, verrà consegnato un Attestato di Partecipazione. Inoltre agli studenti, che decideranno di sostenere anche gli esami con i docenti, verrà rilasciato un Diploma di Cultura Teologica. Nella Scuola accogliamo volentieri anche iscrizioni di studenti straordinari, i quali scelgono di partecipare a uno o più corsi specifici.
Come sempre, anche quest’anno abbiamo ripreso secondo il calendario delle lezioni e il piano di studi consueto, in attesa di proporre a gennaio qualcosa di nuovo, più finalizzato, come il Vescovo Carlo desidererebbe dietro le spinte di Papa Francesco e dell’Episcopato Italiano, alla formazione di futuri animatori di comunità, ovvero laici capaci per indole, scelta e preparazione di organizzare la vita della comunità cristiana, laddove la presenza del presbitero non possa essere garantita costantemente o comunque non come accadeva in passato. La nostra Scuola potrebbe anche rivolgersi ai lettori e agli accoliti che, dopo secoli, da qualche anno, per volontà di papa Francesco, non sono non più soltanto di sesso maschile, ma anche femminile. Potrebbe inoltre offrire una formazione di base anche a coloro che aspirano al Diaconato Permanente: è ovvio, però, che in questo caso la Scuola possa rappresentare solo un primo approccio alla formazione teologica che, in ogni caso, per un ministro ordinato, va approfondita nelle sedi competenti.

Qual è il suo compito come direttore?
Io, per il terzo anno, ho il compito di dirigere la Scuola, compito che mi è stato assegnato dal Vescovo, che ne è sempre Presidente. L’incarico dura cinque anni durante i quali è mia responsabilità garantire la realizzazione delle finalità della Scuola: curare il miglior svolgimento del servizio, mantenere i rapporti con i singoli docenti, coordinare la programmazione annuale dei corsi e il loro svolgimento, gestire l’amministrazione ordinaria e straordinaria della Scuola che attiene al bilancio della Diocesi, promuovere l’attività della scuola in ogni ambito opportuno, curare la costituzione di un adeguato archivio, curare i rapporti con gli uffici pastorali diocesani. Nel mio lavoro sono aiutato da un Segretario, scelto tra gli studenti laici che hanno completato il triennio formativo proposto dalla Scuola, e da un Collegio di Docenti, sia presbiteri che laici, composto da una dozzina di insegnanti che mi affiancano e che sono molto validi: ci tengo a sottolineare, infatti, che i nostri Docenti sono tutti laureati o licenziati in Sacra Teologia o nelle altre Discipline Teologiche; qualcuno porta avanti anche una ricerca dottorale e qualche altro è già in possesso di Dottorati di Ricerca Teologica.

Ci spiega quando e come si svolgono le lezioni?
Lo faccio con piacere. Il 7 ottobre, essendo il primo giorno, il programma è stato leggermente diverso dal solito. Abbiamo iniziato con la preghiera dei Vespri di quel giorno che, tra l’altro, era dedicato alla memoria della Beata Vergine del Rosario, quindi abbiamo messo questo anno scolastico sotto la speciale protezione della Madonna, che è anche la patrona del luogo in cui ci trovavamo, ovvero la Basilica Cattedrale di Santa Maria della Marina. A seguire, io, alcuni docenti ed il segretario abbiamo spiegato la complessità di questo anno. Poi abbiamo ascoltato anche le considerazioni degli studenti, alcuni presenti già da qualche anno, altri invece presenti per la prima volta. Infine ci siamo divisi nelle classi con i relativi docenti per iniziare i singoli corsi. Nei venerdì successivi e fino al termine dell’anno, le lezioni si svolgono ogni venerdì dalle 19:00 alle 22:00, tempo durante il quale si tengono quattro ore scolastiche accademiche, da 40 minuti ciascuna: le prime due fino alle 20:25, poi c’è una pausa di 10 minuti e poi nuovamente dalle 20:35 alle 22:00 altre due lezioni. È molto importante considerare la pausa che viene fatta, perché formazione non è soltanto contenuti, ma anche relazione ed amicizia, confronto diretto tra studenti e anche tra studenti e docenti che si trovano a vivere la formazione nei medesimi spazi. A causa della pandemia, le lezioni in presenza negli ultimi due anni sono state poche, prima per via del lockdown e delle restrizioni, poi anche per le assenze di docenti risultati positivi al Covid. Quest’anno, invece, la ripresa in presenza è stata fortemente voluta prima di tutto dal Vescovo, poi da me ed anche dagli studenti, praticamente da tutti gli utenti. La stessa esperienza che viene vissuta in presenza, infatti, difficilmente la si può fare dietro uno schermo, per quanto lo strumento elettronico ci abbia salvato, soprattutto nell’ultimo quadrimestre dell’anno 2019/2020, durante il quale, la Scuola si è trovata a gestire la situazione pandemica sotto la direzione di don Gian Luca Pelliccioni. La scuola non ha mai totalmente chiuso, ci siamo organizzati con il collegamento a distanza, abbiamo addirittura affrontato colloqui di esame a distanza con gli studenti, sempre e soprattutto per tenere viva una relazione, per quanto così si possa chiamare un’interazione fatta attraverso uno schermo. Comunque, sia nell’anno scolastico 2020/2021, fortemente condizionato dalle norme anti-Covid, sia nell’anno 2021/2022, abbiamo proseguito la proposta formativa diocesana, seppur tra mille difficoltà. Grande è la gioia quest’anno nel poter rivivere quel contatto umano che tanto ci mancava e che è essenziale in ogni tipo di formazione.

È ancora possibile iscriversi per l’anno in corso?
Si, è ancora possibile iscriversi. Ogni anno, infatti, lasciamo aperte le iscrizioni fino alla fine del mese di ottobre. Le iscrizioni si raccolgono presso la sede della Scuola nei venerdì di lezione. La quota di adesione è di 60 euro all’anno per gli studenti ordinari e di 20 o 10 euro all’anno per gli studenti straordinari, ovvero coloro che decidono di seguire rispettivamente due o un solo corso a quadrimestre.

Carletta Di Blasio: