SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è conclusa mercoledì 19 ottobre, con la celebrazione delle ore 18:00, la visita pastorale che il vescovo Carlo Bresciani aveva iniziato domenica 16 ottobre nella parrocchia San Giuseppe di San Benedetto del Tronto. La Messa, presieduta dal Vescovo Bresciani, è stata concelebrata dal parroco padre Mario Amadeo, dal diacono Walter Gandolfi e da padre Ennio Serrani, che proprio due giorni fa è entrato ufficialmente a fare parte della comunità dei Padri Sacramentini.
Queste le parole del vescovo Bresciani durante l’omelia: “La Parola di Dio ci offre oggi due spunti di riflessione. Prima di tutto ci suggerisce che la diversità non deve essere motivo di divisione, bensì strumento per condividere la nostra comune condizione di figli di Dio e fratelli fra noi. La chiesa, infatti, è il mistero di Cristo che inizia a realizzarsi in questo mondo e che verrà completato nei Cieli: essere definiti un corpo solo e un’anima sola, essere tutti fratelli in Cristo, significa che nella Chiesa non siamo chiamati ad esaltare la diversità, bensì a promuovere la comunione. Altrimenti non siamo Chiesa. San Paolo dedica tutta la sua vita alla realizzazione di questo mistero di Cristo, andando a predicare in tanti luoghi e annunciando a tutti la bellezza di questo mistero. È questo quello che la Chiesa è chiamata a fare.”
“Il secondo pensiero – ha affermato Bresciani – ci viene invece dal Vangelo che ci suggerisce di non rimandare a domani il bene che possiamo fare oggi. La tentazione, infatti, è quella di dire che c’è tempo, mentre, in realtà, tutto questo tempo non ce lo abbiamo. Certamente questo non significa che dobbiamo avere ansie e non dormire la notte, bensì che ogni giorno possiamo fare quello che il Signore ci chiede. E quello che ci chiede è di costruire, giorno per giorno, relazioni apprezzabili, ovvero di costruire la Chiesa. Questa spinta a vivere pienamente la vita che ci è data, senza rimandare a domani, è valida non solo dal punto di vista umano, ma anche da quello spirituale. Il bene che ci richiede il Signore oggi è la grazia del giorno. Impariamo, dunque, a superare le divisioni a partire da noi e a costruire relazioni umane soddisfacenti. Chiediamo al Signore di darci la grazia di camminare su questa strada.”
Prima della benedizione finale, ha preso la parola il Parroco, padre Mario Amadeo, per salutare e ringraziare Bresciani: “Con questa Celebrazione Eucaristica il nostro vescovo Carlo conclude la visita pastorale nella nostra parrocchia. Voglio prima di tutto ringraziarlo per aver trascorso alcuni giorni con noi ed aver condiviso un tratto di strada insieme. Ho avuto la possibilità di sperimentare davvero cosa significhi la paternità del vescovo. Per lei, Eccellenza, le porte della nostra Chiesa, che è la sua Chiesa, sarà sempre aperta. Se penso alle previsioni che avevo fatto alla vigilia della visita, devo dire che forse mi aspettavo una maggiore partecipazione ad alcuni momenti che abbiamo vissuto, ma capisco che un conto è desiderare, un conto è realizzare. In fin dei conti, forse è stato meglio così: lei ci ha visto per quello che realmente siamo, una comunità con le sue ricchezze e con le sue povertà, con i suoi pregi e i suoi difetti. E comunque non sempre i numeri sono indicativi: a volte è meglio puntare più sulla qualità che sulla quantità. Stasera, ad esempio, sono veramente contento di vedere qui con noi i ragazzi che hanno da pochi giorni ricevuto il Sacramento della Cresima. La loro presenza non era scontata e mi fa molto piacere vederli tutti qui. Speriamo che un piccolo seme sia germogliato. Anzi i ragazzi vogliono ringraziarla con un pensiero completamente realizzato da loro.”
Uno dei ragazzi si è avvicinato all’altare per donare al vescovo Carlo una pigotta, ovvero una di quelle bambole di pezza che normalmente i giovani della parrocchia realizzano per progetti di raccolta fondi e di solidarietà. La particolarità di questa pigotta è che era vestita con il classico abito talare color viola indossato dal vescovo. Una bella sorpresa per Bresciani che ha scherzato con i ragazzi e li ha ringraziati per il pensiero inaspettato e molto gradito. La comunità ha manifestato la sua approvazione con un grande applauso al termine della Messa, segno di rendimento di grazie a Dio per i bei momenti vissuti e al vescovo Carlo che, con la sua presenza, ne è stato fautore.