“In passato il docente era riconosciuto come partner dell’impresa educativa comune, ora invece viene considerato una controparte che, con atteggiamento sindacalista, viene affrontato per strappare concessioni in favore dei propri figli”. Lo dice al Sir Giuseppe Savagnone, docente e responsabile del sito della Pastorale della cultura dell’arcidiocesi di Palermo, commentando i recenti episodi di vessazioni da parte di studenti e familiari nei confronti di docenti e presidi per il divieto di utilizzare i cellulari in classe. “Si verifica che prima, quando un ragazzo aveva problemi col docente, il genitore lo rimproverava. Adesso è il docente a essere attaccato”, aggiunge.
Secondo Savagnone, la scuola viene vissuta, oggi, come “difesa dei diritti del proprio figlio invece che come partner dell’educazione”. “Si assiste a una difesa futile di un ragazzo che non risponde a criteri di maturità. E il docente si trova a fare una battaglia sindacale con i genitori. I diritti stanno avendo una ipertrofia, sono diventati pretese”.

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