Avvinamenti Gastronomici
MONTALTO DELLE MARCHE – Il Piceno è un territorio ricco di storia e antichità, testimoniate dalla presenza di tanti piccoli borghi medioevali e dalle ricorrenti rievocazioni storiche. La sua straordinaria varietà di paesaggi, dove mare, colline e montagne si succedono senza soluzione di continuità, ha contribuito in maniera decisiva al radicamento di una tradizione culinaria molto ricca, rimasta autentica in tutti i suoi contenuti. Dalla terra proviene una ricca varietà di prodotti, a cominciare dalla frutta. Notevole è poi la produzione di olio extravergine di oliva. Con oltre mille ettari coltivati ad uliveti il territorio della provincia di Ascoli Piceno copre quasi la metà dell’intera produzione regionale di olio extravergine. In questo contesto, precisamente nel piccolo comune di Montalto delle Marche, si inserisce l’azienda “Olive Gregori” la quale dedica tutta la sua attività ad una varietà di oliva di elevato pregio, l’oliva tenera ascolana, insignita della Denominazione di Origine Protetta e vanto di tutto il territorio del Piceno.
L’Azienda, nasce da un progetto ambizioso, partito nel 2009, che allo stesso tempo racchiude in sé la volontà della famiglia Gregori di continuare ad ammodernare la sua attività e di radicarsi ancora di più al territorio. I terreni dell’azienda sono di proprietà della famiglia da quattro generazioni e hanno ospitato negli ultimi sessanta anni principalmente colture cerealicole, vigneti, oliveti e frutteti. Nel 2009 nasce la necessità di dare un’impronta più moderna e allo stesso tempo locale all’azienda, di conseguenza la decisione di destinare l’intero fondo aziendale alla coltivazione dell’ oliva ascolana del piceno DOP, impiantando oltre mille ulivi.
La scelta di produrre oliva tenera ascolana è chiaramente legata all’amore per il territorio e per i prodotti della terra che lo rendono famoso. Il riconoscimento da parte degli organismi certificatori nel 2014 ha permesso all’azienda di essere iscritti nell’elenco dei produttori, trasformatori e confezionatori di Oliva ascolana del piceno DOP; nello stesso anno, il debutto sul mercato con la commercializzazione dell’oliva in salamoia e dell’olio EVO monocultivar di ascolana tenera. L’azienda ha investito sulla qualità convertendo l’intera produzione in biologico e puntando sull’oliva tenera ascolana che ha una bassa resa produttiva ma un’elevata qualità. L’azienda controlla tutte le fasi aziendali, dalla produzione, alla trasformazione in olive in salamoia e in olio, al confezionamento, alla promozione dei prodotti e alla vendita diretta. I prodotti realizzati hanno ottenuto importanti riconoscimenti e sono commercializzati anche all’estero. L’azienda ha adottato un’innovazione agronomica che le ha consentito di migliorare la resistenza e le qualità dell’oliva.
Di recente ha avviato una collaborazione con una nota impresa marchigiana per creare una nuova conserva, non ancora presente sul mercato, ottenuta dall’unione dell’oliva ascolana tenera con il Paccassassi, il finocchio selvatico marino coltivato sul Monte Conero. La cultivar su cui Stefano e Luca Gregori si sono dedicati maggiormente è la tenera Ascolana sia per il legame con il territorio che per la condivisione dei sapori legati alla tradizione. La varietà “Ascolana Tenera” del genere Olea europaea subspecie sativa era perfettamente conosciuta anche in epoca romana e in dialetto ascolano è detta anche Liva da Concia o Liva Ascolana. Della loro qualità scrissero Catone, Varrone, Marziale, Petronio Arbitro che racconta, nel Satyricon, di come fossero sempre presenti sulla tavola di Trimalcione. Sisto V le menziona in una lettera di ringraziamento indirizzata agli Anziani di Ascoli. Grandi estimatori della specialità furono anche Gioacchino Rossini e Giacomo Puccini. Giuseppe Garibaldi ebbe modo di assaggiarle, sia in salamoia e sia ripiene, il 25 gennaio 1849, durante il suo breve soggiorno ascolano. Il generale ne rimase colpito e tentò di coltivare a Caprera le piantine avute dal suo fedele amico Candido Augusto Vecchi, ma non riuscì nel suo intento.
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