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Santi: p. Ardura, “non esistono statistiche”

“La storia della santità è stata oggetto di numerosi studi durante ultimi decenni, sotto diverse angolature”.

Lo ha detto Bernard Dompnier, membro del Pontificio Comitato di Scienze Storiche e Consultore Storico del Dicastero delle Cause dei Santi, durante la conferenza stampa di presentazione, in sala stampa vaticana, del Convegno “Modelli di santità e canonizzazioni a 40 anni dalla Costituzione Apostolica Divinus perfectionis Magister”, in programma a Roma, presso la Pontificia Università Lateranense, da domani fino all’11 novembre. “Tentare un bilancio storiografico della santità, dal Medioevo fino all’età contemporanea”, è uno degli scopi del Convegno, che – ha spiegato Dompnier – segue tre direzioni di ricerca: il riconoscimento della santità, i cui criteri di definizione sono cambiati nel tempo, così come il concetto stesso di “beato”; il culto e la devozione e, infine, la scrittura della vita dei santi, la cosiddetta agiografia, molto studiata negli ultimi decenni. Cinque le sessioni attraverso le quali si snoda il convegno, che verrà aperto domani dall’intervento di padre Ardura e da quello del card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause de Santi. Si proseguirà con il bilancio degli ultimi decenni in materia di storia della santità, a cominciare dai martiri dei primi secoli, fino all’epoca contemporanea, passando per il Medioevo e l’epoca moderna. La terza sessione sarà interamente dedicata all’Oriente cristiano, tema generalmente poco affrontato tranne che dagli specialisti. L’ultima sezione sarà dedicata invece ai nuovi modelli di santità. “Non esistono statistiche sulla santità”, ha detto padre Bernard Ardura, presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, rispondendo alle domande dei giornalisti: “Nel corso degli ultimi 50 anni abbiamo avuto un certo numero di laici, anche recentemente di coppie, come i coniugi Beltrame Quattrocchi, che sono state beatificate”. Tra le altre cause di canonizzazione di laici attualmente in corso, Ardura ha citato quella di Robert Schumann, di cui è postulatore: “una figura di laico impegnato al servizio del bene comune attraverso l’azione politica”. “Le statistiche sui santi sono difficili da fare”, ha spiegato Dompnier: “Ci sono santi del Medioevo riconosciuti sono a livello locale e totalmente dimenticati, ed altri che hanno beneficiato di una procedura di riconoscimento dal papato. Occorre mettersi d’accordo sulle basi su cui discutere”.

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