Di Pietro Pompei
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Molti hanno definito l’ultimo viaggio apostolico di Papa Francesco eroico, sconsigliato dal suo medico e dalla pericolosità di un territorio circondato dalle guerre. Ci ha ricordato quello dei primi Apostoli che non si fecero intimidire dalle persecuzioni, contrariamente al “Quo vadis”, che stigmatizzava la fragilità di San Pietro. Papa Francesco passerà alla storia come l’Apostolo della Pace anche per la sofferenza che prova per le rovine di guerra sparse per tutto il mondo, che definirle “schifose” rimane pur sempre un complimento. Le demolizioni in Ucraina riportano le immagini delle nostre case dopo il passaggio del fronte nell’ultima terribile guerra accompagnata dal puzzo del zolfo lasciato dall’esplosione delle bombe. Quel puzzo si è appiccicato alle narici della nostra memoria foriera di morte di alcuni cari amici vittime di una curiosità cercata in bombe inesplose. Puzzo diabolico qualcuno lo aveva definito.
Mi son spesso chiesto perché con il diavolo si abbina sempre una nuvola di gas solforoso, quale attinenza ci possa essere tra l’inferno e le solfare. A cercare nella storia certamente l’ambiente in cui si lavorava nei tempi andati nelle varie cave, era veramente di quanto più inumano ci potesse essere sulla terra, e così è stato facile abbinarlo ai terrori infernali. Di zolfo, in particolare, erano fatti i fiammiferi, specie quelli cosiddetti di cucina che dovevano sostenere più a lungo il fuoco. Quelli della mia età ricorderanno i fiammiferi “contro-vento”, portatici dalla guerra. Zolfo-fuoco ed allora è facile scivolare in braccio al demonio nella concretizzazione di un essere e di una realtà dove l’arsura e il bruciore restano come tormento sine die.
A leggere le cronache degli anni passati sembra che un tempo nel palazzo dell’ONU si sia avvertito un acre puzzo di zolfo; qualche cronista lo aveva abbinato alle accuse di atti diabolici che i partecipanti alle assise si sono scambiati. Questa presenza malefica è stata parimenti distribuita in oriente e in occidente. Sarebbe bastato un nonnulla per far ardere il fuoco. Che qualche esalazione da ottundimento c’è tuttora, lo abbiamo letto da certe rivendicazioni di alcuni capi di stato. Sono quelle che oggi sono espresse con atteggiamento beffardo da chi si sente di poter esprimere una forza bellica maggiore, messa su anche a discapito del bene dei propri cittadini alimentando la povertà.
A voler parlare di diavolo con tanto di corna, coda e nuvole di zolfo, potrei cadere nel ridicolo, e scadrei nell’atteggiamento scaramantico della pubblicità da superare, come una volta, con una semplice tazzina di caffè.
Ma il Male vero, quello che facciamo fatica ad identificare con il Demonio, non può non essere presente là dove spesso si decide il destino delle nazioni e dove immancabilmente i discorsi si concludono quasi sempre in minacce di guerra. Grazie alla scienza, oggi abbiamo la possibilità di costruire condizioni di vita che spingono alla pace, eppure si continua negli orrori delle guerre, un po’ su tutti continenti e non sembra mai sufficiente il sangue che continua a bagnare questa, sempre più, “valle di lacrime”.
Che non sia diabolico tutto questo? Sembra che l’uomo non sappia fare altro che ubriacarsi di morte. I TG sono dei veri e propri bollettini di guerra. Mai minaccia più terribile dell’atomica ha fatto rabbrividire il corso della storia. Veleno distruttivo che è entrato anche nelle famiglie e nei rapporti amicali, dove dare la morte sta diventando un’abitudine. La voglia di possedere denaro, poi, rende lecito tutto, togliendo anche quel rimasuglio di dignità che si dovrebbe avere per il posto sociale che si occupa. Oggi si torna a parlare di eutanasia, mentre l’aborto è catalogato nell’ordinario ( l’ospedale di Ascoli, ho letto di recente in alcuni on-line locali, si fregiava di un primato). Ogni tanto si manifesta il desiderio di mettere mano in modo sconsiderato sugli embrioni.
Potremmo perdere qualsiasi fiducia su questa umanità sofferente di depressione della vita, se non ci fossero esempi nascosti di altruismo e se non si respirasse in molti ambienti, lontani dal potere, il desiderio di pace. Teniamo queste “lampade” sempre accese; il tentativo di farci addormentare è sempre presente, magari edulcorando il Male in una sciocca tazzina di caffè.
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