“Ringrazio tutti voi che venite da posti diversi, e posti lontani, per fare una partita: una partita, sì, ma è una partita per la pace!, questo è importante”. Lo ha detto a braccio Papa Francesco, che, alle ore 16 di ieri pomeriggio, nell’Aula Paolo VI, ha ricevuto in Udienza una rappresentanza dei calciatori impegnati allo Stadio Olimpico di Roma nella terza edizione della Partita per la Pace, promossa dalla Fondazione Scholas Ocurrentes con il motto “We Play For Peace”. Presenti all’incontro anche circa 200 fra familiari e amici. Al termine, prima di congedarsi, Papa Francesco ha salutato i partecipanti individualmente.
“Pensate che le spese più grandi oggi nel mondo sono nell’industria delle armi – ha ricordato il Pontefice -. Perché si pensa sempre a fare guerre per distruggere. Voi avete preso il vostro tempo per venire a fare la gratuità della pace. E la pace va avanti così, con gesti come questi: gesti di vicinanza, gesti di amicizia, gesti della mano tesa, sempre, non con la pietra in mano per buttarla. Vi ringrazio di questo. Sono piccoli gesti ma sono dei semi, sono dei semi di pace, sono capaci di cambiare il mondo, perché sono semi di pace. Grazie, grazie per questo che fate, per la partita di oggi, grazie perché dite: ‘Vogliamo la pace’, in un mondo che sempre cerca delle guerre e delle distruzioni. Grazie!”. E, ha concluso Francesco, “grazie per dirci che è più importante, più importante un pallone di straccio, con la gratuità del gioco, che la conquista di un territorio con le guerre, quello non va. Grazie per la vostra testimonianza”.
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