MONTALTO DELLE MARCHE – Si è conclusa domenica 20 novembre la visita pastorale del vescovo Carlo Bresciani nella parrocchia San Pietro Apostolo di Valdaso in Montalto delle Marche. La comunità, guidata dal parroco don Lorenzo Bruni, ha ricevuto la visita di Bresciani nei giorni 17 e 19 novembre.
Il momento culminante della visita si è avuto sabato 19 novembre con la celebrazione delle ore 16:30, durante la quale quattro giovani della comunità hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione. Queste le parole di benvenuto che Mara Benigni, portavoce del Consiglio Pastorale Parrocchiale, ha rivolto al vescovo Carlo: “Lei conosce molto bene la realtà di San Pietro Apostolo in Valdaso che comprende uomini, donne, adolescenti, giovani e bambini anche di Montedinove e Montelparo, con tradizioni e storie diverse ma accomunati dalle stesse radici cristiane, dagli stessi valori e dallo stesso impegno unitario di solidarietà e carità verso il prossimo. Siamo persone ospitali, semplici, oneste e laboriose; siamo famiglie che stanno vivendo o hanno vissuto momenti difficili, segnate da malattie, lutti, ma ciò che sempre ci ha resi forti ed uniti nelle difficoltà, ma anche nei momenti più belli, è stato lo spirito di condivisione, generosità e di solidarietà che ci ha fatto sperimentare la gioia del vivere insieme, proprio come facevano le prime comunità cristiane, nell’unione fraterna e nelle preghiere. Se in questo cammino comunitario non abbiamo mai vacillato, lo dobbiamo ai vari parroci che si sono alternati tra noi e che sempre ci hanno sostenuto ed incoraggiato, pur tra mille difficoltà. Il nostro pensiero e uno sguardo al cielo per don Guido che dorme il sonno della pace e che tanto ha amato questa parrocchia, lasciandoci una ricca eredità spirituale; il nostro grazie e una preghiera per i sacerdoti che si sono succeduti nella nostra chiesa e che sono stati chiamati a svolgere la propria missione in altre comunità; infine il nostro grazie di cuore a don Lorenzo, nostro punto di riferimento, che, con saggezza e profondo rispetto dell’operato dei suoi predecessori, ci affianca e ci guida, facendoci sentire fratelli e compagni di viaggio verso la stessa meta.”
Il tema del cammino da fare insieme è stato ripreso anche dal vescovo Bresciani nella sua omelia: “Siamo chiamati a edificare una Chiesa che è comunità, che si costruisce nella preghiera, nel Sacramento, nella comunione fraterna. Nel saluto è stato ricordato il bel legame che vi unisce e che possiamo ancora migliorare ascoltando la Parola del Signore di oggi che vuole insegnarci la strada della vita in comune. Se vogliamo costruire bene la nostra vita, se vogliamo formare comunità, se vogliamo stare bene insieme, dobbiamo imitare Cristo, quel Cristo Re che oggi ricordiamo. Un re la cui regalità non consiste nel potere che si impone, bensì nel saper essere fedeli alla Parola da cui viene la vera pace. Un re che ci accompagna nella giustizia e nell’amore. Una giustizia che non si limita a non fare del male a nessuno e un amore che è grande fino alla croce.”
Rosalinda Tomassini, catechista che ha preparato i quattro ragazzi che hanno ricevuto la Cresima sabato scorso, dichiara: “La comunità di Valdaso ha vissuto tre momenti molto intensi di spiritualità e insieme di umanità: la visita agli ammalati, l’adorazione Eucaristica e la Cresima di quattro giovanissimi. Per me, in particolare, quest’ultimo è stato il più coinvolgente, tenuto conto del fatto che ho seguito questi ragazzi per più di un anno di cammino avvenuto in un clima di squadra con l’altro catechista e amico Francesco Pasqualini, che è stato molto più di un compagno, una vera e propria colonna portante del gruppo, un faro per la sua profondità di fede nel cammino di preparazione dei cresimandi. Tra i tanti momenti formativi vissuti da questi giovani in questi lunghi mesi c’è stato anche il pellegrinaggio a Roma per la giornata dedicata agli adolescenti: nell’occasione i nostri giovani si sono ritrovati in pullman con il vescovo Carlo e hanno addirittura pranzato con lui. I ragazzi sono davvero rimasti colpiti dalla figura di questo vescovo che arriva ai cuori e alle persone per la sua estrema umiltà e vicinanza, la stessa santa semplicità amorevole che ci insegna e ci ricorda, con il suo esempio, il nostro carissimo papa Francesco.”
“Non mi resta altro che dire grazie – conclude Rosalinda – Grazie ai ragazzi per i sorrisi che ci hanno donato, per il loro entusiasmo, per le loro domande che tante volte ci hanno messo in crisi, facendoci riflettere e crescere insieme. Grazie alle loro famiglie sempre presenti, premurose e disponibili. Grazie al nostro parroco don Lorenzo, alla sua estrema sensibilità che abbiamo avuto modo di scoprire e conoscere, una guida dalla preparazione profonda e dalla presenza amorevole. Grazie alla grande famiglia della comunità di San Pietro Apostolo in Valdaso che letteralmente negli anni ci ha visto crescere tutti nella fede e ci ha accompagnato con i tanti esempi, una comunità speciale dal cuore grande che supera sempre tutte le difficoltà e tramanda di generazione in generazione il dono della fede in maniera semplice e umile attraverso la concreta testimonianza dell’amore di Dio. Grazie infine al nostro vescovo Carlo per il dono speciale di questa visita pastorale che, dopo il Covid, ha risvegliato i cuori e ha dato nuova linfa vitale al cammino di rinascita che stiamo percorrendo da alcuni mesi.”