Si è tenuta infatti ieri una riunione operativa, coordinata dal vicesindaco e assessore all’ambiente Antonio Capriotti, per definire i compiti in vista della firma di un nuovo protocollo d’intesa che stabilisca i compiti di ciascun soggetto coinvolto: vi hanno preso parte, oltre ai funzionari e ai dirigenti delle Aree Ambiente e Polizia Municipale, anche rappresentanti di CIIP, Picenambiente e del comune di Monteprandone. Hanno già dato la loro disponibilità ad aderire anche il comune di Acquaviva e la provincia di Ascoli Piceno.
Verosimilmente a partire dal nuovo anno, personale della Polizia Municipale, con i tecnici della CiaLab, l’azienda che supporta il Comune nelle operazioni di controllo ambientale, inizierà una serie di attività coordinate per verificare qualità e provenienza di tutti gli scarichi che interessano le tre aste fluviali, provenienti sia da abitazioni civili sia da insediamenti produttivi, impianti di depurazione compresi (da qui l’esigenza di coinvolgere CIIP e i comuni di Acquaviva e Monteprandone) accertando se sono in regola sulle norme in materia.
Si coglierà l’occasione anche per un controllo sulle situazioni di potenziale criticità idrogeologica e si monitoreranno i punti dove le acque, specie durate la bella stagione, ristagnano, per valutare l’entità di un possibile intervento volto alla loro fitodepurazione.
“Rinnoviamo un protocollo – spiega il vicesindaco Capriotti – rimasto intonso dal 2014 e con oggi diamo nuova forza a un’attività che siamo convinto sia cruciale per assicurare la qualità delle nostre acque e assicurarci il rispetto di una delle condizioni essenziali per continuare a fregiarci della Bandiera blu”.