MONTALTO DELLE MARCHE – Si è conclusa domenica 20 novembre la visita pastorale del vescovo Carlo Bresciani nella parrocchia Santa Maria in Viminato di Montalto delle Marche, guidata dal parroco don Lorenzo Bruni.
All’inizio della celebrazione, Raffaela Merlonghi, in rappresentanza della comunità, ha preso la parola per un saluto al vescovo Bresciani: “Eccellenza, al termine di questa sua gradita visita, vogliamo esprimerle un affettuoso ringraziamento. Siamo una piccolissima realtà in cui ciascuno di noi, anche se con qualche difficoltà e incomprensione, ha un grande amore per la sua comunità. A volte facciamo fatica a trovare tempo per la nostra fede e dimostriamo di non essere inclini alla condivisione e all’accoglienza. Insomma ci lasciamo vincere dall’egoismo e perdiamo occasioni meravigliose di vita, rinunciando alle forme elementari di relazione e di contatto. La sua presenza in mezzo a noi, caro vescovo Carlo, è stata l’occasione per ridare vitalità al nostro cammino di Fede, una spinta per continuare senza titubanze a percorrere la via indicataci da Gesù. Grazie perché, con le sue parole, ci ha ricordato il vero centro della vita, ovvero Gesù Cristo: ci ha ricordato che vale la pena di seguirlo e che solo Lui è in grado di illuminare la nostra vita, a volte stanca e superficiale. Grazie per l’incoraggiamento che ha voluto infondere a tutti gli operatori pastorali che speriamo, con rinnovata disponibilità ed entusiasmo, si impegnino a rendere vivo ed efficace il cammino della parrocchia. Insieme al nostro carissimo parroco don Lorenzo, pregheremo lo Spirito perché – come dice la preghiera per la visita pastorale – ‘apra nuove vie alla nostra comunità, ridoni vita a ciò che langue, illumini le menti confuse, conforti i cuori sfiduciati, aiuti a fiorire ciò che germoglia, ridesti in noi la freschezza della fede.’ Sentitamente la comunità di Patrignone la saluta con affetto e ammirazione.”
Dopo i riti di Comunione, il parroco don Lorenzo ha voluto salutare il vescovo Bresciani con queste parole: “Con questa Messa si chiude la visita pastorale nelle parrocchie montaltesi: è il momento del congedo, Eccellenza, ma si tratta certamente di un congedo provvisorio.
Vorrei che ci lasciassimo con tre immagini che questo luogo ci suggerisce. La prima è la bellezza. Questa chiesa parrocchiale è tra le più antiche del nostro territorio ed è uno scrigno di arte, storia, pittura, architettura, scultura nel legno: tutto qui parla di bellezza. Mi piace pensare che la sua visita abbia ridestato in noi questo sentimento di bellezza nella nostra vita spirituale. Così come i nostri Padri arricchivano questi luoghi di bellezza, anche noi possiamo essere capaci di farlo con le nostre anime, con la vita nelle nostre famiglie che sappia di buono, con la vita nelle nostre comunità cristiane antiche, ma ancora in cammino, la cui vivacità è ben rappresentata da questi bambini presenti stasera in mezzo a noi.
La seconda immagine è quella che mi veniva suggerita dal coro durante la Messa. Abbiamo apprezzato ancora una volta il canto e la musica insieme, grazie al nostro coro Santa Maria in Viminatu, che ringrazio in questa, come in altre occasioni, perché è veramente una bella realtà che arricchisce il nostro territorio. Che bella l’armonia che si crea quando si fondono le nostre voci, le nostre preghiere, le nostre esistenze!
La terza ed ultima immagine è la fiducia, l’affidamento. In questa chiesa possiamo ammirare il bellissimo affresco della Mater Misericordiae che campeggia ormai da anni anche nella facciata della nostra basilica cattedrale a San Benedetto del Tronto. Questa immagine accompagna sempre tutti noi, ma in particolare i Patrignonesi i cui avi si fecero dipingere sotto il manto della Vergine. Oggi vogliamo essere noi a porci sotto quel manto materno di Maria: a Lei affidiamo i frutti di questa visita, Eccellenza, di questo suo passaggio in mezzo a noi, affinché quel manto ci protegga, ci incoraggi, ci dia fiducia e ci spinga verso il futuro. Tante grazie.”
Il vescovo Bresciani, prima della benedizione, ha detto: “Siamo Chiamati a ripartire, dopo le varie emergenze che ci hanno colpito. Io vi dico: non scoraggiamoci mai. La forza nostra è quella di ripartire, sapendo che non siamo soli, che il Signore è in mezzo a noi, ci accompagna e sta ancora oggi agendo con la sua Grazia e la sua potenza divina in mezzo a noi. Quindi coraggio! Ho apprezzato molto le tante belle cose che ci sono in questa vostra comunità. In particolare, poco fa, ascoltavo il coro che mi ha molto positivamente meravigliato e che è una delle tante belle realtà che esistono nel vostro territorio. Il coro è bello perché ha imparato a cantare insieme. Se non si impara a cantare insieme, il maestro del coro e il coro non sarebbero contenti. È la realtà umana: quando impariamo ad andare insieme, impariamo le belle armonie della vita. Prendiamone esempio e su questo invoco la benedizione del Signore. A tal proposito lascio alla comunità, in ricordo di questa visita, un calice. Questo dono ha un alto valore simbolico: la nostra unità, infatti, è nel corpo e nel sangue di Cristo. Quando celebriamo la Santa Messa, diciamo che, nutrendoci dell’unico corpo, diventiamo un solo corpo in Cristo, un’unità nella parrocchia, un’unità nella diocesi, un’unità insieme con la Chiesa universale.”
I fedeli hanno più volte applaudito il vescovo Carlo in segno di approvazione e gratitudine.
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