Oggi, più che mai, nel mondo della comunicazione c’è bisogno di testimoni, di persone che non rincorrano i like, ma volti concreti. È una delle indicazioni (che ha il sapore di un impegno) emerse dal Convegno “Utente e password. Connessioni e profezia”, che si è svolto a Roma dal 24 al 26 novembre per iniziativa dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei.
Presente anche il direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, il Prof. Fernando Palestini.
“Non dobbiamo avere paura di sperimentare, metterci in gioco, provare e analizzare i risultati. In un c
“I media – ha spiegato Claudia d’Ippolito, ricercatrice senior di Ipsos – sono a tutti gli effetti un motore della trasformazione digitale, ma anche culturale del Paese. Per favorire e non subire questo cambiamento, però, è necessario che operino in sintonia con il contesto e quindi conoscano le dinamiche delle audience e i bisogni ai quali sono chiamati a rispondere, e in definitiva qual è il loro ruolo concreto nella vita delle persone e del Paese”.
“La cultura della partecipazione (descritta in particolare da Henri Jenkins) disegna l’utopia di una Rete che automaticamente genera cooperazione; ma apre al tempo stesso la possibilità di un incontro reale tra il mondo cattolico e le numerose battaglie civili contemporanee: un laicato adeguatamente formato potrebbe dare vita a una rete di “giornalisti dal basso” che dia voce alle categorie più fragili del territorio”, ha evidenziato Ruggero Eugeni, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore.