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San Benedetto in festa con l’U.n.i.t.a.l.s.i.

Di Giancarlo Brandimarti

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La festa dell’Immacolata Concezione riveste un particolare valore storico e spirituale nel contesto di San Benedetto del Tronto; la città è infatti molto legata alla Vergine perché gli abitanti fecero voto perenne di devozione alla Madre di Dio in occasione della terribile epidemia di colera che si abbatté sul Piceno fra il 1855 e il 1856. Il dogma del concepimento senza macchia della Vergine Maria era stato proclamato da Pio IX l’8 dicembre 1854 e nemmeno due anni dopo, il 13 marzo 1856, le autorità cittadine davanti alla statua della Madonna Addolorata ne invocavano l’intercessione perché il morbo finisse di infierire su una popolazione povera e indifesa.

Per tutto ciò, i riti legati a questa ricorrenza, a cominciare dalla novena, sono molto sentiti e partecipati da un gran numero di fedeli. In questa occasione, proprio in virtù della sua missione di assistenza e di aiuto ai sofferenti durante i pellegrinaggi a Lourdes e in altri luoghi legati al culto mariano, l’U.n.i.t.a.l.s.i. organizza una festa che quest’anno si svolgerà il 4 dicembre pomeriggio presso il salone parrocchiale della chiesa di San Benedetto Martire: si tratta di un’occasione per rinsaldare il forte senso comunitario che lega i volontari e gli operatori ai malati e agli anziani, in un contesto in cui la solidarietà, la carità, la preghiera e la comprensione reciproca accompagnano ed alleviano il dolore e l’insicurezza di chi, nonostante la fragilità e la sofferenza, con l’aiuto di Dio continua a sperare e a lottare nell’auspicio di una guarigione fisica e spirituale.

Quest’anno la festa sarà allietata dalla partecipazione dell’Associazione Teatrale “Ribalta Picena”, particolarmente legata al Paese Alto per aver animato per più di un ventennio la manifestazione “Natale al Borgo”, che purtroppo quest’anno non potrà svolgersi per le vie del Castello: gli attori amatoriali del gruppo rappresenteranno nel salone alcune scenette in vernacolo accompagnandole con poesie dialettali e qualche brano di musica popolare, nel segno della spensieratezza, della cordialità e del buon umore. Le volontarie e le parrocchiane, quindi, metteranno a disposizione generi di ristoro da loro stesse preparati per un momento conviviale.

Alle 18.00, nel corso della liturgia eucaristica, come tradizione una corona di rose realizzata artigianalmente dalle volontarie sarà donata alla Vergine Addolorata in segno di profonda devozione; al termine della messa, il personale dell’U.n.i.t.a.l.s.i. rinnoverà la promessa di adesione all’Associazione.