Il Piano d’azione sulla “rotta balcanica”, proposto oggi dalla Commissione, prevede cinque pilastri. Il primo intende “rafforzare la gestione delle frontiere lungo l’intera rotta migratoria”: ciò è “essenziale per ridurre i flussi irregolari, anche alla luce dell’evoluzione del modus operandi dei trafficanti, dell’aumento dell’uso della violenza e dei rischi del traffico di armi e della criminalità organizzata”. L’Ue ha già concluso accordi sul tema con Albania, Montenegro, Serbia e Macedonia del Nord, che consentono a Frontex di dispiegare la guardia di frontiera e costiera europea per operazioni congiunte nella regione. “Le operazioni e gli schieramenti congiunti di Frontex saranno rafforzati e nuovi accordi sullo status saranno negoziati rapidamente”. Secondo pilastro: “Garantire procedure di asilo rapide e sostenere la capacità di accoglienza”. L’Ue, sostiene la Commissione nel suo documento odierno, “rimane impegnata a rafforzare la capacità di asilo dei partner dei Balcani occidentali e sostiene l’accoglienza in tutta la regione attraverso un programma dello strumento di assistenza preadesione in tutta la regione”. Il sostegno continuo ai partner dei Balcani occidentali “comprende l’ulteriore rafforzamento delle loro procedure di asilo e registrazione, nonché la garanzia di adeguate condizioni di accoglienza”. L’Ue continuerà in particolare a collaborare con i partner dei Balcani occidentali per sviluppare piani di emergenza e garantire la preparazione per la stagione invernale.
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