Patrizia Caiffa
Prima con la pandemia e oggi con una crisi su più settori si sono ampliati i bisogni di chi era già in difficoltà: sono 5,6 milioni coloro che vivono sotto la soglia della sussistenza, quasi il 10% degli italiani. I dati che provengono dal mondo del volontariato e della solidarietà sono emblematici. Dall’inizio della pandemia la Comunità di Sant’Egidio ha distribuito in Italia oltre 1 milione di pasti tra mense (500.000 a Roma, Genova, Novara, Frosinone e Lucca) e cene itineranti, un numero raddoppiato rispetto al periodo precedente. Triplicati anche i pacchi alimentari, oltre 600.000. Dall’inizio del 2022 ne sono stati distribuiti 250mila, di cui 120mila a Roma. Sono alcune delle cifre fornite oggi a Roma durante la conferenza stampa per la presentazione della nuova edizione della guida “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, chiamata anche la “guida Michelin dei poveri”. Quest’anno lo storico pranzo di Natale organizzato da Sant’Egidio giunge alla 40ma edizione. Iniziato nel 1982 con un piccolo gruppo nella Basilica Santa Maria in Trastevere si è arrivati a raggiunge 250.000 persone in 70 Paesi del mondo. Vi parteciperanno anche tante donne e bambini ucraini.
I pranzi di Natale e le distribuzioni in Italia. A Roma il 24 dicembre i volontari porteranno cene di Natale itineranti, presso le stazioni e nei luoghi abituali di vita delle persone senza dimora. Il 25 dicembre saranno circa 20mila gli ospiti tra pranzi e momenti di festa con distribuzioni in diversi quartieri della città e dell’area metropolitana. In Italia parteciperanno circa 80.000 persone. Oltre a Roma, saranno coinvolte un altro centinaio di città. La Comunità di Sant’Egidio ha aperto negli ultimi anni a Roma e in diverse città italiane anche convivenze per 1.000 persone senza dimora, anziani e persone con disabilità.
a Roma 33 mense (29 totalmente gratuite); distribuzioni itineranti in 28 quartieri con la mobilitazione di 51 associazioni; 35 dormitori (32 totalmente gratuiti);
4 case di accoglienza per malati e familiari di persone ricoverate; 28 luoghi in cui potersi lavare; 78 centri di ascolto parrocchiale. C’è inoltre una nuova sezione sanitaria con informazioni su come richiedere ausili e protesi.
Appelli alla politica e ai cittadini. Durante la conferenza stampa il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo ha lanciato numerosi appelli alla politica e ai cittadini. Al governo italiano ha chiesto
“l’allargamento del decreto flussi a tante figure professionali come infermieri e assistenti domiciliari,
necessarie nell’aiuto alle persone anziani e disabili”. “So che si sta discutendo in queste ore del decreto flussi – ha detto Impagliazzo -. Da tempo insistiamo presso diversi governi. L’ultimo decreto è stato di 69.700 persone. Chiediamo di allargarlo anche a quei Paesi che non hanno accordi diretti con l’Italia, come il Venezuela, il Perù e altri Paesi dell’America Latina dove c’è tanta cultura infermieristica”. Sant’Egidio chiede “l’equipollenza dei titoli e un decreto flussi che tenga conto anche dei bisogni delle famiglie, degli anziani, delle persone con disabilità, ricordando che “Eurostat stima che l’Italia abbia bisogno di almeno 200.000 lavoratori l’anno, mentre delle 69.700 presenze dell’ultimo decreto flussi ne sono arrivate solo la metà, per problematiche burocratiche molto serie”.
Il 10% dei cittadini in difficoltà. “La politica non può farsi soltanto nei dibattiti televisivi o sui social. Bisogna ritrovare quella cultura che consente di ascoltare le reali esigenze delle persone”, ha affermato, chiedendo ai responsabili delle istituzioni che “si accorgano di più e meglio del 10% cittadini che vivono in difficoltà”, oltre 5,6 milioni di persone in povertà. “E’ un momento di policrisi – ha precisato -, cioè una crisi data da molti fattori: le gravi conseguenze della pandemia, la crisi economica di inflazione e prezzi, a cui si è aggiunta la guerra in Ucraina, con la crisi del gas. I più colpiti sono state le famiglie monoreddito, le donne, le tante persone anziane con pensioni basse e i lavoratori precari”. La casa, ad esempio, “è la prima domanda che tanti fanno”. Il programma Housing first di Sant’Egidio “ha permesso a decine di persone, tra cui molti anziani soli, di trovare una casa, creare microconvivenze, con il sostegno del volontariato e piccoli sussidi per ripartire ed essere reintrodotti nel mondo del lavoro”.
A proposito del reddito di cittadinanza Impagliazzo ha aggiunto, a margine: “Naturalmente un sussidio anti povertà è fondamentale, finalmente l’Italia si è dotata ultima tra i Paesi europei insieme alla Grecia di questa misura di protezione sociale, e quindi è un servizio fondamentale ai cittadini. Il problema si è ingenerato nel collegarlo al lavoro, quindi che ci sia bisogno di un tagliando benissimo ma mai di abrogarlo”.
Nella Giornata internazionale del volontariato – in Italia si contano circa 6 milioni di volontari – il presidente della Sant’Egidio ha constatato una grande “domanda di solidarietà, anche da parte di nuovi italiani, persone che prima erano assistite e ora danno una mano per senso di restituzione”. Ha quindi lanciato un appello ad “unirsi alla Comunità di Sant’Egidio per aiutarci a tirar fuori le persone dalla strada e farle vivere pienamente in diritti e dignità”. E “a non dimenticare di sostenere con aiuti concreti il popolo ucraino”. La Comunità sta inviando aiuti tramite i gruppi locali, soprattutto generatori elettrici, a causa dei continui black out energetici. In questi giorni è attiva anche la campagna “A Natale, aggiungi un posto a tavola” con un sms solidale 45586 per garantire il pranzo di Natale e i doni ai partecipanti. Per inviare aggiornamenti: 06. 4292929