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Cherri d’Acquaviva “Un viaggio nel tempo, di padre in figlio”

ACQUAVIVA PICENA – La storia della Cantina Cherri inizia negli anni trenta, in una piccola cantina posta all’interno delle mura del borgo medioevale di Acquaviva Picena, ma è sotto la guida energica di Pasquale Cherri che, alla fine degli anni sessanta, nasce l’Agritivinicola San Francesco, dando vita ad una produzione vitivinicola tradizionale, quanto innovativa e sempre attenta ai gusti dei suoi estimatori. Oggi, l’Azienda Vitivinicola San Francesco – Cherri d’Acquaviva, è una moderna struttura immersa tra i vigneti che volgono verso la Fortezza di Acquaviva Picena, dominando le colline al di là delle mura cittadine. Paolo Cherri, insieme al figlio Gianmarco e alla moglie Marisa, gestisce l’azienda con passione e competenza nel piccolo borgo medioevale dove tutto ebbe inizio nel 1923, quando Emidio Angellotti inizia la produzione di vino all’ingrosso. Nel 1960 le famiglie Angellotti e Cherri si uniscono grazie a Leta e Pasquale. Nel 1970 dall’unione nasce quella che oggi è considerata un punto di riferimento per gli amanti del vino. Nel 2003 viene costruita la nuova e moderna struttura, adagiata tra i carezzevoli vigneti di proprietà, che volge verso la Fortezza di Acquaviva Picena. Oggi, la famiglia Cherri, Paolo, Marisa, Gianmarco e Ilaria, tengono alto il nome della famiglia con i loro vini di qualità e ben distinguibile carattere. La famiglia Cherri ha gentilmente rilasciato un’intervista.

Quali sono le viti tipiche del territorio di Acquaviva Picena, quelle del territorio Piceno in generale e quelle delle Marche?
I vitigni a bacca rossa tipici del Piceno sono il Montepulciano e il Sangiovese che vanno a costituire il disciplinare di produzione del Rosso Piceno DOC. I vitigni a bacca bianca del Piceno sono Passerina , Pecorino e Trebbiano, tutti e tre questi vitigni formano il disciplinare di produzione del Falerio.
– Passerina DOCG ha un proprio disciplinare 85% Passerina e/o 15% uve a bacca bianca.
– Pecorino DOCG ha un proprio disciplinare 85% Pecorino e/o 15% uve a bacca bianca.

Alcuni metodi di produzione del vino.
Le vinificazioni principali, tradizionali, sono la vinificazione in bianco per le uve bianche e la vinificazione in rosso per le uve rosse. La vinificazione in bianco prevede, dopo la diraspatura dei grappoli, o la pressatura immediata delle uve, oppure mantenere il diraspato prima della pressatura a una temperatura inferiore ai 10C° per alcune ore (criomacerazione) di seguito avvengono fermentazione a temperatura controllata dai 14 ai 18C°, chiarifica filtrazione, stabilizzazione, imbottigliamento.
La vinificazione in rosso prevede dopo la diraspatura dei grappoli, l’immediata fermentazione insieme alle bucce per estrazione di colori e aromi. Fine fermentazione vengono pressate le bucce e successivamente, in base alla tipologia di prodotto finale che si vuole ottenere, si può anche procedere al passaggio di affinamento in legno (Barriques, Tini di legno).

Che significa il termine “Riserva”?
Il termine “Riserva” definisce un vino che subisce un invecchiamento minimo o superiore rispetto alla versione base dello stesso vino.

A seconda del tipi di vite, cambia il periodo di raccolta?
Sì, si raccoglie in base alla varietà. La varietà può essere: precoce o tardivo, per esempio nella nostra zona il vitigno precoce è il Pecorino la raccolta, infatti, avviene a metà agosto, mentre la Passerina si raccoglie a metà settembre.

Il vino cotto è tipico delle Marche?
Sì, il vino cotto è un prodotto tipico delle Marche e dell’Abruzzo. Le zone di produzione sono Ascoli Piceno, alta Valle del Tronto, Fermo, Pescara, Teramo, provincia di Chieti, Macerata e Ancona.

A cosa fare attenzione per scegliere un buon vino?
Per scegliere un buon vino la via migliore è quella della degustazione del prodotto prima dell’acquisto e inoltre avere un bagaglio culturale della tipologia di vino che si assaggia. All’assaggio si analizzano i vari aspetti del vino attraverso principalmente olfatto e gusto.

Patrizia Neroni: