GROTTAMMARE – Prosegue la nostra rubrica per conoscere i giovani del territorio che credono nelle loro capacità e hanno voglia di mettersi in gioco. Questa settimana abbiamo intervista Ilaria Paolini, classe 1995, che insieme ad altri professionisti ha deciso di aprire un Centro pedagogico e di psicoterapia a Grottammare.
Ilaria quale percorso di studi ha intrapreso?
Ho conseguito il diploma presso il Liceo socio-psico-pedagogico a Ripatransone, attuale Liceo delle scienze umane, e in linea poi con questo percorso di studi ho frequentato la triennale in Scienze dell’educazione e della formazione e la magistrale in Scienze pedagogiche a Macerata Attualmente sono iscritta al master in Consulenza di pedagogia familiare, giuridica e scolastica.
Quando ha sentito il desiderio di voler diventare pedagogista?
Sicuramente nella mia scelta di diventare pedagogista hanno contribuito in buona parte i professori che ho avuto nelle varie materie di indirizzo quali pedagogia, filosofia, sociologia e psicologia. La loro passione e il loro entusiasmo nel trattare, in particolare, le tematiche educative mi hanno da sempre colpita e sono rimaste impresse nella mia memoria. Inoltre il pensare di poter essere una guida e un supporto per i bambini, i ragazzi, i genitori e, più in generale, le famiglie mi riempie di orgoglio, motivazione e soddisfazione.
Nel suo percorso professionale ha incontrato degli ostacoli?
Nonostante abbia sempre avuto chiari i miei obiettivi sul percorso da intraprendere la strada non è sempre stata in discesa, anzi. Ho avuto alti e bassi: giornate in cui credevo di più a ciò che facevo e, come lo facevo, e giornate in cui le sicurezze vacillavano. Prima di aprire il mio studio da pedagogista ho lavorato come educatrice e coordinatrice pedagogica all’interno di Centri per l’infanzia e, nonostante sia stata per me un’esperienza fondamentale che mi ha arricchita profondamente sul piano personale e professionale, mi ha anche messa a dura prova. Ma sicuramente è stata un’esperienza che mi ha aiutata a capire, realmente, la strada che volevo e voglio seguire.
Ha avuto timore di aprire un’attività soprattutto in questo periodo?
Il timore c’è stato e sicuramente ancora c’è, ma ho pensato che se non avessi avuto il coraggio, e anche un po’ di sana incoscienza, di intraprendere una nuova strada poi non avrei mai potuto sapere come sarebbe andata. Non so come andrà, ma in qualunque caso, nel bene e nel male, sarà sempre un’esperienza arricchente e un’altra importante esperienza da aggiungere al mio bagaglio di esperienze professionali e personali.
Nel suo lavoro qual è la priorità?
La mia priorità, in particolare, è quella di essere di sostegno e supporto a tutti coloro che si trovano ad avere a che fare con una problematica di tipo educativo. Sicuramente non offro facili soluzioni e ricette immediate da applicare, ma mi propongo più come una guida, una “facilitatrice” dell’esperienza educativa del soggetto. Non fornisco la soluzione migliore e più giusta, ma cerco di costruire e giungere insieme alla persona ad una visione più oggettiva e consapevole della situazione. Alla luce di ciò il nostro motto all’interno del Centro è proprio quello di “Aiutare la persona ad aiutarsi”. Lo studio si trova in via Giovanni Pascoli n.90 a Grottammare ed è un Centro pedagogico e di psicoterapia nato in collaborazione con altre due figure professionali: la dottoressa Chiara Cinciripini, pedagogista e il dottor Felice Vecchione psicoterapeuta. Il Centro è aperto dal lunedì al sabato e riceviamo su appuntamento. Il Centro “Victor” offre diverse tipologie di servizi quali: valutazione e trattamento educativo per dsa, autismo e adhd; potenziamento del metodo di studio; didattica scolastica per studenti; sostegno genitoriale; supervisione pedagogica; corsi di formazione per educatori, genitori ed insegnanti; progettazione educativa; orientamento scolastico; supporto psicoterapeutico. Nel Centro lavoriamo nella presa in carico globale della persona nei vari contesti di vita, scuola, casa, sport e ambienti di socializzazione.
Qual è l’esigenza che ha riscontrato maggiormente?
Una delle esigenze fondamentali che è emersa è quella di dover riportare al centro la motivazione, la fiducia e i bisogni del ragazzo e, ma anche la consapevolezza circa le proprie risorse e potenzialità che sono insite nella persona fin dalla nascita. Un’altra esigenza è sicuramente relativa alla necessità delle persone di poter trovare uno spazio di ascolto e di confronto non giudicante.
Ai giovani che magari vogliono anche loro intraprendere una professione, ma che hanno qualche timore, quale messaggio vuole mandare?
Sembra scontato, ma l’unico messaggio che voglio mandare è di credere in loro stessi e nei propri sogni e di non accontentarsi mai. Se non si è contenti del percorso intrapreso bisogna avere il coraggio di cambiare perché, se è vero che i sacrifici richiesti e i momenti scoraggianti sono e saranno tanti, è anche vero che una volta imboccato il proprio percorso la soddisfazione, sia a livello umano che professionale, sarà doppia.