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Ripatransone: i Vini della Cantina Numa

Avvinamenti Gastronomici

L’azienda NUMA nasce nel 2016 quando il nonno Di Pier Francesco Liberi lascia la completa gestione dei suoi vigneti. La famiglia è il punto saldo dell’azienda e per rinforzare ancor di più questo concetto c’è il logo aziendale a presentarlo. Infatti il nome NUMA sono le iniziali del nome del nonno, NUcci MArcello, colui che ha tramandato la passione per il territorio e per i vini. Appassionato fin dalla nascita della campagna e dei vigneti con il passare degli anni nasce in Pier Francesco anche la passione per il buon vino. Finiti gli studi entra subito a far parte di questo mondo, trascorrendo i primi anni facendo esperienze lavorative in altre aziende. Le esperienze fatte sia in Italia che all’estero hanno portato, il giovane viticultore, a prendere la grande decisione di allestire una cantina, al centro dei nostri vigneti, dove dare sfogo alle idee e creare dei prodotti che parlassero del territorio. Correva l’anno 2019 assai molto giovane ma già con le idee ben chiare. Una delle caratteristiche che identificano i vini NUMA sono proprio legate alla morfologia dei terreni, con elevata presenza di sassi, parzialmente argillosi e con diverse esposizioni solari. A rappresentare il territorio sicuramente l’Offida Pecorino DOCG con una vinificazione molto miticolosa in quanto l’uva selezionata viene stoccata in cella frigorifera, per un determinato periodo di tempo, per ottenere una maggiore estrazione degli aromi. In seguito l’uva viene lavorata in bianco a temperatura controllata per circa 30gg in serbatoi di acciaio. A confermare la vocazione per questa tipologia di uva, Pier Francesco ha prodotto anche un Offida Pecorino DOCG Limited Edition di sole 2500 bottiglie circa, contraddistinguendosi per la permanenza sulle fecce per oltre 12 mesi in barrique di rovere francese. Vedendo Pier Francesco così giovane e con tanta energia, gli ho chiesto se preferisse lavorare in TRADIZIONALE o con tecniche INNOVATIVE. Condivido con voi la sua risposta: “Diciamo che mi potrei definire, passatemi il termine, un tradizionalista innovativo. Spiego secondo me il perché di questa definizione, i miei prodotti, i miei metodi di lavorazione e le mie idee rispecchiano a pieno quelle che sono le tradizioni locali ma a volte inserisco alcune tecniche di lavorazione innovative che possono aggiungere un plus ai miei prodotti. Tradizionalista perché non cambio le mie idee in base alle mode o quant’altro, cercando sempre di fare dei prodotti ognuno mirato per ognuna tipologia di bevitore.
Alcune tecniche che uso; ad esempio, per la produzione di alcuni vini, l’uva una volta raccolta da ogni appezzamento, viene collocata nella cella frigorifera presente all’interno della nostra azienda dove viene lasciata a bassissime temperature per un determinato tempo. Una volta ultimata la macerazione l’uva di ogni appezzamento viene lavorata separatamente fino a quando verrà assemblata una volta completata la trasformazione in vino, pronto per determinati periodi di abbinamento prima in serbatoio poi in bottiglia. Un’altra tecnica che utilizzo su un mio vino bianco, con un vitigno autoctono locale che è il Pecorino, è la trasformazione in vino di un unico appezzamento, ovvero il primo impiantato da mio nonno circa 30 anni fa, anche qui l’uva un volta raccolta viene collocata in cella frigo a macerare, una volta ultimato questo processo il mosto ottenuto viene messo direttamente a fermentare in Barrique nuove di rovere francese, accuratamente da noi selezionate, dove una volta completata la fermentazione il vino rimane in affinamento in essa e sulle proprie fecce per più di 13 mesi, pronto poi per essere messo in bottiglia dove lo aspetta un altro lungo periodo di affinamento che supera l’anno. Un vino rosso, anche esso derivante da un unico vecchio appezzamento presente in azienda da vitigno Montepulciano, effettua un doppio passaggio in legno, ovvero compie la sua fermentazione con le bucce in tonneaux dove riposa per un determinato periodo prima di essere trasferito in Barrique nuove dove lo aspetta un lungo affinamento che supera i 25 mesi ed un altro affinamento in bottiglia di un anno prima di essere presente sul mercato. Non ci resta che assaggiare i suoi vini….

Stefano Nico: