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FOTO I giovani hanno vissuto la GMG diocesana

DIOCESI – Si è svolta venerdì 16 dicembre, dalle ore 21:00 alle ore 22:30, la GMG Diocesana 2022. L’evento, organizzato dall’Ufficio Diocesano di Pastorale Giovanile e Vocazionale diretto da don Matteo Calvaresi, ha registrato la presenza del vescovo Carlo Bresciani, di alcuni sacerdoti della Diocesi e di numerosi Giovanissimi e Giovani della nostra comunità diocesana.

L’incontro, dal titolo “Maria si alzò e andò in fretta”, che riprende il tema della prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona, è stato itinerante ed ispirato ad alcune frasi del Vangelo di Luca (Lc 1,39) nel quale si racconta di Maria che si mette in viaggio verso la casa di Elisabetta. I ragazzi si sono ritrovati presso piazza Nardone, davanti alla Cattedrale Santa Maria della Marina, dove hanno ricevuto il saluto di benvenuto dal vescovo Bresciani e da don Calvaresi. Qui si è dato luogo al primo momento di riflessione sulla frase “Maria si alzò” con la testimonianza di un giovane ventitreenne, Marco, che ha raccontato la sua storia: “La pandemia da molti è stata vista come un periodo drammatico, invece per me è stato un punto di svolta in cui, attraverso le persone che mi hanno aiutato, ho trovato Dio. Più che nella chiesa, intesa come struttura, ho scoperto Dio nella Chiesa intesa come popolo di Dio, nelle persone, nelle relazioni”. Ha poi aggiunto: “Io amo la montagna, amo camminare e amo le sfide a contatto con la natura. Il tema di stasera è alzarsi, camminare, affrontare. Voi avete un bell’obiettivo da raggiungere che è la GMG del prossimo agosto a Lisbona. Dunque mettetevi in cammino, non per raggiungere l’evento, ma per giungervi in maniera più consapevole“.

Da piazza Nardone i giovani, radunati in un corteo festoso, si sono diretti verso il centro storico del paese fino a raggiungere la casa di Padre Giovanni dello Spirito Santo, un ragazzo sambenedettese che – come ha detto don Matteo Calvaresi – “aveva il grande desiderio di entrare tra i passionisti e diventare prete, ma purtroppo non è riuscito a coronare il suo sogno, perché è morto giovane; attualmente è in corso un processo di canonizzazione affinché sia riconosciuto come santo”. Qui è avvenuto il secondo momento di riflessione ispirato all’espressione “Andò in fretta”, sempre tratta dal passo del Vangelo di Luca. Per l’occasione è stato invitato a parlare Deivi, un giovane studente universitario e volontario della Caritas diocesana: “Come operatore Caritas sono andato, insieme ad altri due colleghi, a prestare aiuto durante l’alluvione a Senigallia. Appena ho saputo la notizia, non ho pensato molto al motivo per cui fosse opportuno andare, ho solo sentito di dover andare. Ho visto case completamente distrutte e ho trovato famiglie arrabbiate, scoraggiate e afflitte a cui ho cercato di dare conforto. Onestamente io non credo di aver fatto nulla di speciale e non posso darvi chissà quali consigli; però una cosa voglio dirvela: non abbandoniamo mai il prossimo, diamoci da fare, non pensiamo che ci sia sempre qualche altro a fare le cose, perché, per molti,  l’altro che stanno aspettando, siamo noi“.

Il corteo ha poi ripreso il cammino fino a giungere a Casa Giovani, una struttura della nostra Diocesi che ospita ogni giovane che voglia fare esperienza di convivenza per un mese, vivendo giornate scandite dalla solita routine quotidiana con l’aggiunta di momenti di preghiera e di condivisione comunitaria. Il momento di riflessione, ispirato alla frase “Entrata nella casa”, è stato affidato ad Ilaria, una giovane ragazza che ha raccontato la sua esperienza nella casa: “Ho avuto l’opportunità di vivere questa esperienza grazie ad un’amica che l’aveva fatta prima di me. Si tratta di una convivenza di quattro settimane insieme ad altre ragazze e ragazzi, un sacerdote che ci ha accompagnato e un coinquilino particolare che è Gesù. Il fatto che rende unica questa avventura, infatti, è la presenza del Santissimo nella casa. Durante quei giorni, tutti noi ospiti abbiamo vissuto le nostre solite vite, ma in comunità, trascorrendo alcuni momenti della giornata insieme, come la colazione, la preghiera delle Lodi, la lettura del Vangelo del giorno, la preghiera dei Vespri, la Santa Messa ed infine la condivisione. Mi sono sentita accolta come Maria da Elisabetta. Spero che anche voi possiate vivere un’esperienza così!” Al termine delle testimonianza i ragazzi hanno avuto l’opportunità di entrare e di fermarsi un attimo nella stanza dedicata alla preghiera, dove hanno potuto pescare un bigliettino su cui preventivamente erano stati riportati alcuni passi significativi della Parola di Dio.

I numerosi giovani presenti hanno poi ripreso il cammino per giungere presso la chiesa di San Benedetto Martire. In questa ultima tappa prevista, la frase di riferimento “Salutò”, è stata oggetto di riflessione da parte del vescovo Carlo Bresciani, il quale ha affermato: “Maria ha avuto un angelo che Le ha fatto un annuncio. Anche a voi qualcuno ha dato un annuncio, qualcuno vi ha detto: ‘C’è qualcosa che sta per accadere!’ E voi siete venuti qui stasera, vi siete messi in cammino per venire in Cattedrale e poi avete ripercorso le tappe di Maria. La Madonna – dice il Vangelo – ‘Si alzò e andò in fretta’. Maria ha creduto. Anche voi vi siete fidati. E stasera avete compreso che, per fare delle belle esperienze, bisogna alzarsi e fidarsi. Come Maria, che è andata su e giù tra la Galilea e la Giudea, così anche la nostra vita ha alti e bassi. Ma Maria aveva una meta. Non girava a vuoto, bensì era diretta verso una casa precisa, quella della cugina Elisabetta. Anche noi abbiamo bisogno di una meta, una casa giusta in cui sostare. Maria ha creduto e ha trovato. Anche noi allora dobbiamo avere il coraggio di credere, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Maria alla fine ha fatto un incontro e quell’incontro è avvenuto perché si è messa in cammino: Maria, infatti, ha intuito un bisogno ed è andata incontro. Il primo gesto di un incontro vero è il saluto. Anche noi abbiamo bisogno di un incontro, ma non di uno qualsiasi, bensì di un incontro vero. Sull’autobus, ad esempio, ci sono incontri che non sono incontri, perché non ci si guarda, non ci si parla, non ci si saluta. L’incontro invece è fatto del saluto che accoglie, che riconosce. Bisogna prendere l’iniziativa come Maria. Dobbiamo essere coloro che creano incontri, incontri veri da cui scattano scintille, come è stato per Maria. Ecco allora l’importanza del saluto, il saluto di un’accoglienza, il saluto di chi è venuto per darti una mano, il saluto di chi ti dice: ‘Io ci sono’. Dunque dobbiamo alzarci e metterci in cammino verso la GMG a Lisbona, ma anche verso noi stessi per riprenderci dal Covid e verso chi ha bisogno di aiuto”.

Prima di congedare i giovani presenti, don Matteo Calvaresi ha fatto il punto sull’organizzazione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Lisbona durante l’estate 2023, precisamente dall’1 al 6 agosto.

La nostra Diocesi organizzerà il viaggio nella capitale portoghese insieme alla Diocesi di Ascoli Piceno, con la quale si stabilirà un itinerario comune. Attualmente si sta pensando di viaggiare in autobus, facendo quattro tappe in luoghi scelti per la loro bellezza o per il loro significato spirituale: Santiago di Compostela e Lourdes, durante il viaggio di andata, e Manresa Montserrat e Torino, durante il viaggio di ritorno.

La partenza sarà il 28 luglio e il rientro è previsto per il 9 agosto. La spesa complessiva sarà intorno ai 750 euro. Nei prossimi mesi verranno comunicati maggiori dettagli e saranno previste anche le scadenze per effettuare il pagamento, in modo da versare la somma non in un’unica soluzione, bensì un po’ alla volta. Intanto sono aperte le iscrizioni a tutti i giovani nati nel 2007 o di età superiore. Eccezionalmente saranno ammessi anche coloro che, pur nati nel 2008, sono anticipatari e condividono il loro percorso scolastico con i nati nel 2007.

Al termine dell’evento tutti i giovani presenti hanno manifestato il loro entusiasmo con ripetuti e gioiosi applausi e sono poi stati invitati a recarsi sull’altare per ritirare un piccolo dono pensato appositamente per l’occasione, ovvero una piccola valigia di cartone, monito ad alzarsi e mettersi in cammino, proprio come ha fatto Maria. La serata si è conclusa con un bel momento di convivialità e con la promessa di rivedersi presto per nuovi e stimolanti incontri.

 

Carletta Di Blasio: