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Quando l’università salva la vita, sostiene i poveri e costruisce speranza

Giovanna Pasqualin Traversa

In occasione della Giornata internazionale della solidarietà umana e in prossimità del Natale, gli atenei cattolici riuniti nella Strategic Alliance of Catholic Research Universities (Sacru) di cui è capofila l’Università Cattolica del sacro Cuore, raccontano e condividono iniziative sociali e solidali organizzate in diverse parti del mondo. Progetti nati in contesti diversi ma uniti da un comune obiettivo:

aiutare gli ultimi.

Nelle baraccopoli di Kampala. Community Outreach al servizio delle donne delle baraccopoli di Kampala è il progetto cui partecipa dal 2021 l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ospita il Segretariato del network, con il suo Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale (Cesi). L’iniziativa, attraverso la sensibilizzazione delle comunità locali, mira a contrastare la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili, della tubercolosi e della malaria, con percorsi di prevenzione e di cura. Grazie a un processo organizzato su tre livelli – reclutamento, formazione, diagnostica – sono già 2mila le persone, tra cui 1.200 donne in gravidanza, che hanno beneficiato di uno screening gratuito presso il Benedict Medical Center, un piccolo centro sanitario vicino a Kampala, in Uganda.

Studenti in fuga dalle guerre. “L’Universidade Católica Portuguesa mi ha salvato dalle tenebre”, afferma Ouwais S., studente di Scienze della comunicazione, raccontando come si sentiva nel 2019, quando è arrivato in Portogallo dalla Siria: “Potreste immaginare di trovarvi improvvisamente in un tunnel buio, senza sapere dove finisce e cosa dovrete affrontare mentre lo attraversate? Costretti a camminare contro la vostra volontà; incapaci di tornare indietro o anche solo di fermarvi per guardarvi intorno o darvi la possibilità di pensare? Questa era la mia situazione quando mi trovavo nel mio Paese devastato dalla guerra”, ma

“l’Universidade Católica Portuguesa mi ha salvato dalle tenebre”.

Unendosi all’impegno nazionale del Portogallo per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati, l’Universidade Católica Portuguesa (Ucp), spiega Inês Espada Vieira, professoressa di Studi culturali, “ha aperto domande speciali con esonero dalle tasse universitarie: un totale di 24 posti vacanti in 17 corsi di laurea a Lisbona, Braga, Porto e Viseu. Attualmente alla Católica ci sono 13 studenti rifugiati, di sei nazionalità diverse. Nove sono donne, otto sono sfollati dalla guerra in Ucraina e due sono matricole”. L’iniziativa dell’Ateneo è in linea con lo sforzo globale 15 by 30, presentato dall’Unhcr, che punta a far accedere all’istruzione superiore il 15% dei rifugiati entro il 2030.

Foto: Sacru

Costruire case e cappelle per dare un messaggio di speranza. La Pontificia Universidad Católica de Chile mobiliterà più di 1150 giovani tra il 4 e il 14 gennaio 2023. Studenti volontari che si recheranno in 46 località di 9 regioni del Cile per costruire case e cappelle, portando con loro energia e un messaggio di speranza. Il 4 gennaio “questi giovani si riuniranno nella chiesa del Campus San Joaquin dell’UC Cile – spiega Benjamin Cruz, direttore del Centro pastorale – da dove mons. Celestino Aós, gran cancelliere dell’UC Cile e arcivescovo di Santiago, li invierà in missione”. Un impegno “declinato all’interno di tre progetti diversi: Misíon País, Capilla País, Siembra y Viviendas che dal 2004 hanno coinvolto più di 30mila giovani missionari in 500 zone diverse del Cile, realizzando al tempo stesso più di 100 cappelle”. Nel caso in cui altri giovani provenienti da università al di fuori del Cile vogliano partecipare, possono iscriversi al sito: https://acutis.uc.cl/

Imprenditoria sostenibile a ad alto impatto sociale. Diverse le iniziative di solidarietà che vedono l’impegno della Pontificia Universidade Càtolica do Rio de Janeiro. Nel 2022, l’Ateneo brasiliano ha offerto 6877 borse di studio a studenti universitari e laureati a basso reddito. La mission sociale è stata estesa anche a progetti di cooperazione e sviluppo (117) e a programmi di beneficenza (139) che hanno coinvolto un migliaio di professori. Completano il quadro trenta progetti di imprenditorialità sostenibili e ad alto impatto sociale. Tra questi un progetto di promozione della regione di Angra dos Reis attraverso la conservazione della flora, della fauna, della diversità brasiliana e dei servizi ecosistemici. Oppure Jump, che ha l’obiettivo di generare e sostenere posti di lavoro e reddito per ridurre la violenza e incoraggiare la produzione di tecnologia nel territorio della baraccopoli di Rocinha.

Sostegno a minori e famiglie vulnerabili. Oggi in Spagna il 30% dei bambini vive al di sotto della soglia di povertà. Per questo l’Universitat Ramon Llull, attraverso la sua Fondazione Pere Tarrés, ha attivi progetti che mirano a garantire a più di 12mila bambini e giovani spagnoli a rischio povertà la possibilità di partecipare ad attività ricreative durante tutto l’anno migliorando al tempo stesso il loro benessere fisico ed emotivo. A raccontarlo è Isabel Vergara, della Fondazione Pere Tarrés: “La solidarietà di aziende e privati ci aiuta a rendere tutto questo possibile. Gli operatori sociali e i volontari lavorano ogni giorno affinché tutti i bambini, indipendentemente da origine e condizione sociale, possano svilupparsi umanamente, spiritualmente, emotivamente e culturalmente. Aiutiamo le famiglie in situazioni di vulnerabilità, con reti familiari deboli o inesistenti, affinché si sentano sostenute nell’educazione dei figli”. In vista del Natale è stata lanciata una campagna di solidarietà per raccogliere giocattoli e materiale scolastico:

“Anche il diritto al gioco è parte di un crescita sana”.

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