“Vieni Gesù, porta il Natale della pace in Ucraina! Il seme della pace possa crescere nelle crepe di cuori induriti e che il Signore possa toccarli con la forza della sua grazia. Che possano vedere presto i piedi del messaggero che annuncia la pace. È un sogno? No”. È l’invocazione del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’omelia della Veglia di preghiera promossa dalla Cei e dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto per la pace in Ucraina. “Dio è felicità, ma ci chiede di amare, cioè di donare non di possedere”, ha esordito Zuppi: “Si può forse essere felici e amare da soli? Amarsi senza amare rovina la nostra vita! La pace è un seme di amore, irriducibile, perché non c’è vita senza pace. È affidato a noi. Dipende da noi: non prendiamocela con Dio! Lui la pace l’ha pagata a caro prezzo. Adesso dipende solo da noi. È un seme: contiene già tutta la pace, ma deve crescere”. “Cristo, principe della pace, vieni!”, la preghiera del presidente della Cei: “Vieni ad illuminare chi vive nelle tenebre. Siamo qui per consegnare al Signore, che è il Principe della pace, il desiderio di pace che riempie i nostri cuori e che alimenta la speranza di tante sorelle e di tanti fratelli. Siamo qui per affidare all’intercessione di San Nicola le lacrime di tanti il cui dolore è il nostro dolore, le cui lacrime sono le nostre. L’ansia della pace è il nostro grido che diventa preghiera”.

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