SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella mattinata di venerdì 23 dicembre si è tenuta la tradizionale cerimonia di commemorazione dedicata a coloro che hanno perso la vita lavorando in mare. A nome di tutti i sambenedettesi, il sindaco Antonio Spazzafumo ha deposto due corone d’alloro, una al monumento “Il mare, il ritorno”, sito sulla banchina di riva “Malfizia”, l’altra ai piedi delle lapidi che ricordano le tragedie del mare, site sul muro del molo nord “Rodi”.
Con il primo cittadino anche il Capitano di Fregata Alessandra Di Maglio, comandante della Capitaneria di Porto, il cappellano militare don Nicola Spinozzi e il presidente del Circolo dei Sambenedettesi Gino Troli.
La ricorrenza, fissata non a caso nel giorno del naufragio del motopeschereccio “Rodi” e della morte di tutti i membri del suo equipaggio, è stata occasione, come tradizione vuole, per ricordare una tragedia di mare in particolare. Con l’intervento del presidente del Circolo dei Sambenedettesi Gino Troli, infatti, quest’anno è stato dedicato un momento alla memoria del naufragio delle paranze “S. Maria della Marina” e “Pasquarosa”, che il 27 novembre 1922 (cento anni fa quindi) costò la vita a 18 marinai, per la maggior parte imparentati tra loro.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione dei monumenti da parte di don Nicola che, dopo aver amministrato il rito, ha condiviso con i presenti alcuni ricordi della sua gioventù e i racconti che il padre era solito narrargli su meraviglie e pericoli del mare.
“Auspichiamo – ha detto il sindaco Antonio Spazzafumo, anche lui appartenente ad una famiglia di lavoratori del mare – che nessuna comunità marittima sia più costretta ad assistere alle tragedie del mare. Questa nostra celebrazione della memoria dei disastri del passato dev’essere un monito affinché si tenga sempre alta l’attenzione volta a garantire la massima sicurezza sul lavoro a tutti i marittimi”.