DIOCESI – Pubblichiamo l’omelia pronunciata dal Vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, Mons. Carlo Bresciani, durante la Messa di mezzanotte presso la Chiesa Cattedrale Madonna della Marina.
Carissimi, è Natale.
Celebriamo la nascita del Figlio di Dio dalla vergine Maria per opera dello Spirito santo. In ginocchio davanti al mistero del Dio che si fa uomo, piccolo e inerme per noi, sentiamo tutta la nostra confusione e anche noi, come Maria con l’angelo che le annunziava questo evento, ci domandiamo: “come è possibile questo?” Come è possibile che l’eterno Dio, Colui che nessuna realtà può contenere, Colui che è al di sopra di tutte le cose, si faccia non solo uomo, ma inerme bambino, consegnato nelle mani umane e per di più nasca in un rifugio per animali? Immediatamente pensiamo: questo non corrisponde alla dignità dell’Onnipotente figlio dell’eterno Padre. Così noi siamo immediatamente tentati di pensare secondo i nostri ristretti e troppo piccoli criteri umani che misurano troppo spesso la dignità con le apparenze e le condizioni esterne di vita. Infatti, il mondo misura la solennità del Natale dalla quantità di lampadine accese e dai consumi. Niente di questo in quella grotta per animali dove è nato Gesù!
Davanti al mistero del Natale non possiamo che essere presi da uno stupore tale da portarci fin sulla soglia dell’esclamare: “non ci posso credere!”, proprio come facciamo di fronte a una notizia veramente straordinaria e strabiliante. Perché quella del Natale è davvero una notizia strabiliante, solo se ci fermiamo brevemente a riflettere su cosa diciamo quando affermiamo che Dio si è fatto uomo, prendendo un corpo mortale da Maria vergine ed è nato a Betlemme in un rifugio per animali. Ma è proprio questo che abbiamo appena affermato proclamando il brano del Vangelo che racconta della nascita di Gesù, il Salvatore, che è Cristo Signore. È proprio questo mistero che questa notte noi celebriamo con rinnovato stupore, unito a immensa gioia, contemplando l’immensa fantasia dell’amore di Dio e immergendoci nel mistero con l’abbandono alla fede.
Che cosa contempliamo questa sera in quel bambino di Betlemme? Non grandezza, non ricchezza; tutto parla di umiltà e di povertà che nascondono l’immensità dell’amore di Dio. Solo questa immensità dell’amore permette di rispondere alla domanda che ci siamo fatti: “come è possibile questo?”. Non possiamo comprendere il mistero del Natale senza entrare nel mistero dell’amore di Dio, un amore che è pronto a tutto, a dare tutto se stesso. Quella grande povertà della grotta nasconde la potenza dell’amore di Dio, che alla fine è l’unico potere di Dio, appunto quello dell’amore infinito. Carissimi, andiamo oltre la superficialità della povertà delle condizioni della nascita di Gesù e viviamo il mistero dell’amore di Dio che attraverso esse si manifesta a noi.
Non c’è altro potere che salva, se non l’amore ed è quello che Dio usa per salvarci dai nostri deliri di onnipotenza che si illudono di conquistare con la violenza e la forza e generano solo fiumi di lacrime e immani disastri come ancora una volta stiamo sperimentando nella folle e insensata guerra in Ucraina e nelle molte altre guerre che insanguinano il nostro mondo. Dio contrappone alla follia della guerra e della violenza, che pretendono di imporsi con la forza, la follia dell’amore che sembra debole e disarmato, ma è l’unica forza che può conquistare il cuore e ridare così la vera libertà all’essere umano.
Carissimi, nel Natale Dio ci indica la strada attraverso la quale il mondo (e noi nel mondo) può salvarsi, e lo fa percorrendola lui per primo fino in fondo: è la strada dell’immensa potenza dell’amore, l’unica capace di cambiare i cuori, l’unico motore generativo dell’universo.
Questo amore, ci dice Gesù con la nascita nella povertà di quelle condizioni, è possibile anche nell’umiltà e nella fragilità della nostra natura umana, cioè è possibile a ciascuno di noi. Questo ci dice Dio facendosi uomo per mostrarci fin dalla sua nascita nella natura umana l’immenso amore di Dio per l’umanità, cioè per ciascuno di noi e per dirci che Dio è là dove l’amore è vero e sincero; è in ogni uomo che cerca di amare come lui ama ciascuno di noi; è là dove sappiamo vedere in ogni essere umano la sua presenza che chiede di essere amata.
Carissimi, contempliamo in quel bambino nato a Betlemme il mistero luminoso dell’amore di Dio che non disdegna di farsi piccolo e inerme per essere vicino a noi e condividere in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione umana. Egli ci mostra così la strada, l’unica, attraverso la quale il mondo può salvarsi. Più percorreremo questa strada, più intensamente incontreremo Dio, lo scopriremo accanto a noi e comprenderemo il suo amore. Saremo allora entrati pienamente nel mistero del Natale, non cammineremo più nelle tenebre, ma la luce sarà entrata in noi.
Che questa luce illumini sempre la vostra vita.
Buon Natale carissimi, a voi, alle vostre famiglie e a tutta la nostra amata Diocesi”.
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