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Legge di Bilancio per il 2023: tutte le novità dal fisco alle pensioni, dal Reddito di cittadinanza allo smart working

(Foto: ANSA/SIR)

Stefano De Martis

La legge di Bilancio per il 2023 è stata finalmente approvata dalla Camera. Il governo ha dovuto porre la questione di fiducia per chiudere un iter a dir poco tortuoso e convulso, non solo per la partenza ritardata a causa delle elezioni anticipate. Il passaggio in Senato sarà fulmineo e, di fatto, senza la possibilità di apportare correzioni perché la legge dev’essere pubblicata entro il 31 dicembre se si vuole evitare l’esercizio provvisorio con tutti i problemi connessi. Alla fine l’unico testo che conta davvero è quello che uscirà sulla Gazzetta Ufficiale. Impossibile dar conto di tutti i contenuti, che arrivano a toccare anche aspetti molto circoscritti (a titolo di esempio il via libera all’abbattimento dei cinghiali in città), tanto più che in alcuni ambiti toccati dalla manovra sono intervenute in questi giorni anche altre novità, come il decreto cosiddetto “milleproroghe”, un classico di fine anno, o la conversione in legge del decreto aiuti quater.

Rimanendo ai fondamentali, la manovra ammonta a circa 35 miliardi, di cui una buona parte (tutto considerato circa 24 miliardi) praticamente già bloccata per prorogare le misure contro il caro bollette nei primi tre mesi del nuovo anno, con il Terzo Settore che protesta contro l’incomprensibile esclusione dai sostegni.

Un capitolo molto rilevante è quello fiscale in senso stretto. Per i lavoratori autonomi la flat tax al 15% viene estesa fino al limite di 85 mila euro, con ulteriori facilitazioni per la quota di reddito eccedente la media degli ultimi tre anni (flat tax “incrementale”). Bocciato tra le polemiche il tentativo di introdurre uno scudo per alcuni reati fiscali, è invece stato confermato il condono per le cartelle esattoriali sotto i mille euro e fino al 2015, a cui si aggiungono altre forme di rottamazione agevolata. Per i dipendenti sale a 25mila euro il limite entro il quale il taglio del cuneo fiscale è fissato al 3% (è del 2% tra 25 e 35mila). Le pensioni minime sono portate a 600 euro per gli over 75 ma solo per il 2023. Ancora un provvedimento-ponte per la previdenza: nel prossimo anno scatta quota 103. Il tetto per l’uso dei contanti viene innalzato da mille a 5mila euro, mentre resta in vigore la norma sull’obbligo del Pos, con un meccanismo di ristoro per i commercianti. Quanto al Superbonus del 110%, resta invariato per chi presenta i documenti entro la fine dell’anno (ma nel 2023 scenderà) e se la delibera condominiale è stata adottata entro il 18 novembre. Sale a 8mila euro il bonus mobili. Prevista per le società sportive una rateizzazione in 60 versamenti delle ritenute e dell’Iva finora bloccate per la pandemia.

Il settore su cui sono stati effettuati gli interventi più pesanti è quello del Reddito di cittadinanza.

In attesa di cambiare tutto nel 2024, per il prossimo anno il trattamento è assicurato agli “occupabili” per soli 7 mesi. Ma sull’individuazione di questa categoria esperti e operatori hanno molto da ridire. È possibile rifiutare una sola offerta di lavoro e, stando alla lettera del testo, non è necessario che essa sia congrua. Altra condizione è legata alla frequenza di corsi per i giovani con età compresa, oggi, tra i 18 e i 29 anni, che a suo tempo non abbiano concluso la scuola dell’obbligo. Misure così drastiche e dagli effetti sociali così rilevanti che i ministri competenti hanno già annunciato per gennaio un decreto parzialmente correttivo. Bisognerà vedere in che senso. Intanto i percettori del Rdc sono stati inseriti nel novero delle categorie che beneficiano di sgravi contributivi per incentivare le assunzioni, insieme agli under 35 e alle donne in difficoltà. Un’altra modifica che ha fatto molto discutere ha investito il bonus cultura che si sdoppia e viene erogato nel primo caso ai neo-maggiorenni con tetto Isee a 35mila euro e nel secondo a coloro che hanno ottenuto la votazione di 100/100 nell’esame di maturità. Per le famiglie confermate le norme contenute nel testo originario del ddl, con la maggiorazione del 50% dell’assegno unico per i nuclei con 4 o più figli e l’estensione a entrambi i genitori del congedo parentale all’80% per un mese aggiuntivo. Iva al 5% sui prodotti per l’infanzia e l’igiene femminile. Lo smart working viene prorogato fino al 31 marzo ma solo per i soggetti fragili. Diventa strutturale e viene innalzato il bonus psicologo. Reintrodotte le norme sui mutui per agevolare il passaggio dal tasso variabile al fisso, valide con Isee sotto i 35 mila euro. Sarà sperimentato nelle aree metropolitane il “reddito alimentare” (proposto dall’opposizione e approvato da tutti) per utilizzare il cibo invenduto dalla grande distribuzione.
Su un altro terreno ha suscitato reazioni contrastanti la modifica del sistema delle intercettazioni preventive (in pratica quelle richieste dai servizi di sicurezza prima ancora che un reato sia commesso, allo scopo di prevenirlo). Inserita nella legge di bilancio a motivo del passaggio delle spese dal ministero della Giustizia a quello dell’Economia, secondo le opposizioni la modifica interviene invece sul sistema in quanto tale e rende meno controllato l’uso di uno strumento dalle implicazioni particolarmente delicate sul piano costituzionale.

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