Avvinamenti Gastronomici
RIPATRANSONE – San Michele a Ripa, azienda vitivinicola nata a cavallo tra il 2007 e il 2008, dopo anni di curiosità e sete di conoscenza che hanno fatto scattare in Marco Alfonzi una vera e propria passione per il vino, che per lui ha significato anche «rendere più forte il legame con il territorio».
La zona ha una grande potenzialità. Il suolo è unico per la zona picena, in quanto è un terreno molto sciolto, scheletrico, sassoso. Un vecchio incasato del diciottesimo secolo trasformato in cantina, totalmente interrata, e un casale, raffigurato nelle etichette delle bottiglie: tutto interamente ricostruito dopo l’abbandono, per mancanza di ricambio generazionale e per la fuga dalle campagne, avvenuta nel corso degli Anni ‘60 del Novecento.
Una sorta di anfiteatro naturale, che spazia dai Sibillini al mare Adriatico, circondato da querce secolari e da un antico palmento piceno in pietra, a 500 metri di altezza in località Belvedere del Piceno. Cinque ettari con vitigni di Pecorino, Passerina, Chardonnay e Sauvignon blanc per i bianchi oltre a Petit verdot, Merlot e Montepulciano per i rossi, impiantato su una vigna che aveva 90 anni d’età.
La filosofia aziendale è di produrre vini di alta qualità, rispettosi dell’autenticità della zona, «lavorazioni tradizionali gestite attraverso i criteri più moderni di enotecnologia, cercando di tenere lontano la chimica».
Vitigni autoctoni e internazionali rigorosamente biologici, che non vengono forzati: la produzione media si mantiene negli anni intorno alle 20 mila bottiglie, con l’obiettivo di arrivare al massimo a 35 mila, «grazie anche ai nuovi impianti e alla progettazione di un ampliamento strutturale e di nuovi processi di vinificazione». Questo progetto, orogliosamente presentatoti da Marco Alfonzi, si svilupperà in cinque anni potenziando gli aspetti sia del green che del bio, Riporto integralmente le considerazioni di Alfonzi «Siamo la prima cantina di tripla classe A nelle Marche con produzione in proprio di energia elettrica, attraverso pannelli fotovoltaici, e di raccolta dell’acqua piovana, per utilizzo agricolo e di emergenza». La produzione è evidentemente di nicchia e, negli anni, si è spinta verso Sud Africa, Inghilterra, Hong Kong, Singapore, Francia, dove le bottiglie della cantina San Michele a Ripa hanno fatto da contorno all’evento Eu CNC & 6G Summit di Grenoble, dove si discuteva l’applicabilità del 6G al mondo del lavoro.
«L’impatto del covid ci ha spinto ad avere una maggiore presenza sul mercato italiano – spiega l’imprenditore -, anche se la Francia continua a essere per noi fonte di grande soddisfazione per il nostro business». Il vino, il nettare degli dei, è sinonimo di gioia, convivialità e nelle Marche anche di longevità.
Le colline sinuose baciate dal sole, la capacità di curare e non soltanto coltivare la buona terra sono caratteristiche che si ritrovano nel nostro vino, decantata nei secoli da poeti, letterati e artisti. Alla salute!
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