A cura del Servizio Apostolato Biblico diocesano
DIOCESI – Il Servizio Apostolato Biblico diocesano ha organizzato per la domenica 26 febbraio un viaggio a Roma che, seguendo il cammino della Parola nel tempo e fra gli uomini, ci aiuti a riscoprire le radici della nostra fede.
La Bibbia racconta la storia di Dio con gli uomini: parlando Dio ha creato l’universo, ha guidato le vite dei patriarchi, ha comunicato con il suo popolo attraverso la bocca dei profeti. E infine La Parola si è fatta carne nel Figlio Gesù, atto d’amore infinito per l’umanità, che ha salvato con la sua passione, morte e resurrezione.
Il viaggio vuole seguire, attraverso alcuni luoghi particolarmente significativi, questo “pellegrinaggio della Parola”, accolta per primo da Israele che l’ha custodita anche per noi nel Libro, incarnata nel Cristo e testimoniata dagli uomini fino al martirio.
Un “viaggio” che tra il 1986 e il 2016 già tre pontefici hanno percorso per un incontro descritto da papa Francesco con queste parole: “Tutti quanti apparteniamo ad un’unica famiglia, la famiglia di Dio, il quale ci accompagna e ci protegge come suo popolo […] Con questa mia visita seguo le orme dei miei Predecessori. Papa Giovanni Paolo II venne qui trent’anni fa, il 13 aprile 1986; e Papa Benedetto XVI è stato tra voi sei anni or sono. Giovanni Paolo II, in quella occasione, coniò la bella espressione ‘fratelli maggiori’, e infatti voi siete i nostri fratelli e le nostre sorelle maggiori nella fede”. La mattinata di domenica 26 febbraio sarà per questo dedicata ai luoghi romani dell’ebraismo, il Museo, la Sinagoga e il ghetto con l’intento di approfondire la spiritualità propria del mondo ebraico grazie anche alla guida e alla collaborazione di un rabbino.
Nel pomeriggio, il pellegrinaggio toccherà i luoghi della cristianità. Visiteremo la basilica di San Bartolomeo, che per due anni, a partire dal 1999, è stata sede delle riunioni della commissione “Nuovi Martiri“, oggi ricordati e solennizzati con una grande icona posta sull’altare maggiore, dedicata appunto ai martiri del Novecento: è stata luogo di incontro ecumenico tra cattolici e ortodossi i quali congiuntamente hanno voluto così annunciare al mondo, che si apprestava ad attraversare la barriera simbolica del Terzo Millennio, che ancora la Parola è viva ed efficace in quanto s’incarna in uomini e donne che fanno della loro vita un’oblazione a imitazione di Cristo.
Sarà quindi la volta della Basilica di Santa Maria in Trastevere, uno dei luoghi più antichi del culto cristiano, sicuramente il primo luogo della devozione mariana, che conserva al suo interno, tra l’altro, due altari laterali dedicati alla Vergine e uno dedicato alla Natività e ci aiuterà così a contemplare l’Incarnazione attraverso la bellezza dell’arte.