“Un ripensamento anche della struttura della Cei, più capace di esprimere la centralità della Parola di Dio e di servire meglio le Chiese che sono in Italia e rinforzare e servire la collegialità tra noi”. Ad auspicarlo è stato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, concludendo la sua introduzione al Consiglio episcopale permanente, in corso a Roma fino al 25 gennaio. Citando l’appuntamento della prossima Assemblea generale, in programma dal 22 al 25 maggio, definita “una reale occasione di conversine ecclesiale”, Zuppi ha aggiunto: “Ma questo lo dovremo fare insieme, perché la Conferenza Episcopale prima di essere una struttura è il segno della collegialità, della comunione, del camminare insieme. Espressione di quel ‘prendersi cura’ di un popolo numeroso che ci è affidato. Il programma fondamentale del Concilio Vaticano II era mettere a contatto il Vangelo con il mondo, ‘a servizio’ perché la Chiesa esiste per mettere a contatto il Vangelo con il mondo. Auspico che questo possa essere il desiderio di ciascuno di noi in questo tempo che ci è donato”.

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